Migranti, Danese: "Nasce la cabina di regia per l'accoglienza". Comitato San Nicola in questura | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Migranti, Danese: “Nasce la cabina di regia per l’accoglienza”. Comitato San Nicola in questura

– «Nelle ultime settimane, presso la stazione Tiburtina, istituzioni e no profit insieme hanno dato vita a un’esperienza importante di vera accoglienza, cura e inclusione. Credo sia importante proseguire e rilanciare il nostro impegno comune». Così Francesca Danese, assessora alle Politiche sociali e abitative di Roma Capitale, in una lettera inviata alla rete di soggetti dell’associazionismo, del volontariato e del Terzo settore, «con cui intende costruire un nuovo modello di accoglienza per promuovere i diritti e garantire dignità e sicurezza per le persone più fragili, per i migranti, anche quelli solo in transito nella nostra città». «Per queste ragioni abbiamo deciso di dare vita alla Cabina di regia dell’accoglienza, un nuovo strumento che dovrà definire nuove regole e metodi di lavoro per soluzioni che non siano più solo emergenziali ma efficaci e durature», spiega l’assessora, invitando tutti soggetti a partecipare a questo nuovo progetto. «Un percorso con il volontariato, l’associazionismo e il Terzo settore, da realizzare insieme alle istituzioni, nel rispetto delle specifiche competenze e responsabilità. Un’iniziativa trasversale che coinvolge anche gli Assessorati e i Municipi di Roma Capitale». Primo passaggio, per raccogliere le proposte, suggerimenti e disponibilità, sarà la compilazione di un questionario pubblicato sul sito del dipartimento. «Sono sicura – conclude Danese – che sarà l’occasione per cominciare a sperimentare un nuovo modello di accoglienza, non solo per i migranti ma anche per tutti i soggetti più deboli».

Si cerca un compromesso tra i residenti di Casale San Nicola e la Questura di Roma dopo gli scontri di venerdì pomeriggio all’arrivo di 19 profughi nell’ex scuola ‘Socratè. Probabilmente già domani, infatti, si terrà un incontro tra una delegazione del comitato e la polizia, forse in Questura. A quanto si apprende da fonti del comitato, che oggi si è riunito in assemblea, il punto d’accordo nella ‘trattativà dovrebbe essere quello di ottenere «concrete garanzie sulla sicurezza della zona». Garanzie che, se ottenute, potrebbero rendere meno turbolento l’arrivo di altri stranieri nella struttura d’accoglienza. «Preso atto delle dichiarazioni pubbliche rese dal prefetto Franco Gabrielli in ordine alle concessioni e autorizzazioni riguardanti il sito prescelto per l’accoglienza dei richiedenti asilo – si legge in una nota diffusa al termine dell’assemblea – e preso altresì atto dell’apertura al dialogo avanzata dalla Questura di Roma», i residenti hanno chiesto però «alle autorità preposte la sospensione di qualsiasi ulteriore invio di richiedenti asilo prima della auspicabile definizione dell’intera vicenda». Il dialogo aperto con la Questura dovrà comunque tener conto delle diverse anime che compongono il comitato ma la certezza è che i fatti dell’altro giorno sono stati uno choc per i residenti, che oggi sottolineano con «maggiore forza di voler percorrere la strada della legalità, rimandando indietro le accuse di intolleranza e razzismo».

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