Baby prostitute, la richiesta del procuratore generale: "Confermare tutte le condanne" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Baby prostitute, la richiesta del procuratore generale: “Confermare tutte le condanne”

Confermare le condanne per tutti gli imputati. Con questa richiesta si è chiusa la requisitoria del procuratore generale Mario Remus nel processo d’appello per le 8 persone coinvolte nell’inchiesta su un giro di prostituzione ai Parioli, a Roma, in cui erano impiegate due minorenni. In particolare il Pg ha chiesto alla III Corte d’appello (un collegio tutto al femminile) di confermare la condanna a 10 anni di reclusione per Mirko Ieni, considerato il ‘dominus’ dell’organizzazione, e a sei anni alla madre di una delle due ragazzine. Per quanto riguarda gli altri imputati, il rappresentante dell’accusa ha chiesto la condanna di Nunzio Pizzacalla (altro ‘gestorè del giro) a 7 anni, del commercialista Riccardo Sbarra a sei anni, dell’imprenditore Marco Galluzzo a tre anni e quattro mesi; nonchè dei clienti Michael De Quattro, Francesco Ferraro e Gianluca Sammarone, il primo a quattro anni e gli altri due ad un anno ciascuno. La sentenza di primo grado era stata emessa dal Gup Costantino De Robbio il primo luglio dello scorso anno. Secondo quanto si è appreso, per il Pg Remus – poco più di mezz’ora è durata la sua requisitoria – gli imputati sapevano che quelle ragazzine erano minorenni, la consapevolezza dell’età era ovvia; e sapevano che chi va con minorenni commette un reato. Dal canto loro, le ragazzine erano consapevoli di quello che facevano, ma si sono poi rese conto di essersi trovate in un mondo di profittatori. Per il rappresentante dell’accusa, inoltre, sarebbe stato calpestato il diritto di crescere delle due ragazzine. La sentenza sarà pronunciata il 10 settembre.

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