Regione Lazio: "Parte la rivoluzione per la raccolta di sangue" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Regione Lazio: “Parte la rivoluzione per la raccolta di sangue”

La Regione Lazio vara una rivoluzione per potenziare la rete per la raccolta e il trattamento del sangue. Con il decreto firmato il presidente, Nicola Zingaretti ha autorizzato e accreditato 27 Simt (Servizi di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale) attivi nei grandi ospedali di Roma e province, che si occupano di raccolta, conservazione, assegnazione e distribuzione di emocomponenti e gestiscono inoltre attività ambulatoriali di Medicina trasfusionale, 360 punti di raccolta sangue temporanei, 10 associazioni (tra cui AVIS e Croce Rossa) con 5 punti di raccolta sangue fissi, 71 punti di raccolta sangue temporanei e 10 autoemoteche. Nei prossimi giorni la Regione nominerà un nuovo responsabile del Centro regionale sangue, struttura demandata ad effettuare le visite di verifica periodica sul possesso dei requisiti specifici e a coordinare la rete per implementare le attività connesse alla raccolta e alla distribuzione del plasma. Si tratta della dottoressa Stefania Vaglio, responsabile del Simt del S. Andrea e collaboratrice del Centro nazionale sangue. La scelta di puntare su una rete così capillare è strettamente correlata all’obiettivo di superare le attuale criticità e tendere al raggiungimento dell’ autosufficienza. Oggi nella regione Lazio, rispetto al fabbisogno, mancano 30mila sacche di sangue. Questo oltre a produrre problemi organizzativi per garantire il necessario approvvigionamento comporta anche un notevole impegno finanziario annuale: sei milioni di euro che vengono spesi per l’acquisto delle sacche mancanti in altre Regioni. «Con l’emanazione di questo decreto si volta pagina in uno dei settori più delicati del sistema sanitario regionale – dice il presidente Nicola Zingaretti – e cioè quello dell’approvvigionamento del sangue. Attualmente la Regione presenta proprio in questo settore criticità che vengono da lontano. Con la nuova rete fatta di 27 centri negli ospedali e 436 punti di raccolta diffusi in tutto il territorio regionale e 10 autoemoteche per la raccolta itinerante nei comuni e nei centri commerciali, siamo in grado di operare pienamente per eliminare gli sprechi e raggiungere l’autosufficienza».

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