Trasporti, caos in metro: il prefetto precetta i macchinisti contro lo sciopero. Si ferma un treno a San Paolo, ritardi sulla linea | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Trasporti, caos in metro: il prefetto precetta i macchinisti contro lo sciopero. Si ferma un treno a San Paolo, ritardi sulla linea

Banchine stracolme e cittadini infuriati: il macchinista si barrica nel vagone, sul posto anche le forze dell'ordine per scortare il dipendente Atac che ha accusato un malore

Dopo il caos alla stazione Tiburtina di ieri sera, ancora disagi per il trasporto pubblico a Roma. Stavolta caos alla stazione San Paolo della linea B. Stamane un treno si è fermato per circa venti minuti. Banchina stracolma, utenti sempre inferociti e il macchinista che si barrica nella cabina per paura di ritorsioni. Convoglio ripartito intorno alle 9.10. Il macchinista è sceso alla stazione successiva, Garbatella, scortato dalla polizia per evitare aggressioni da parte della folla che ormai si era accalcata sulla banchina. Notevoli ritardi su tutta la linea. – Il malore accusato da un macchinista all’altezza della stazione Basilica San Paolo ha causato uno stop di circa 20 minuti sulla linea B della metropolitana di Roma, tra Basilica San Paolo e Rebibbia-Ionio, secondo quanto si apprende. Il servizio è quindi stato ripristinato sull’intera tratta, inizialmente con forti ritardi, si legge sul servizio Twitter InfoAtac.

Ennesima giornata da dimenticare per i passeggeri della metro di Roma, alle prese da più di due settimane con il presunto «sciopero bianco» dei macchinisti, al quale si aggiungono gli immancabili ritardi, malfunzionamenti e disagi su vagoni e carrozze ormai vetusti. Oggi alla stazione Tiburtina si è quasi sfiorata la rissa, con la tentata aggressione da parte di alcuni passeggeri nei confronti di un macchinista, mentre ieri sera un vagone della linea B ha viaggiato tra una fermata e l’altra con le porte aperte terrorizzando chi si trovava a bordo. Una vicenda sulla quale vuole vederci chiaro anche il ministero dei Trasporti che ha annunciato «le dovute valutazioni e gli approfondimenti sul sistema di gestione della sicurezza da parte di Atac (che ha aperto una propria indagine interna, ndr) nell’espletamento dei servizi di trasporto». E proprio per evitare ulteriori disagi, il prefetto della Capitale, Franco Gabrielli, ha deciso di precettare i macchinisti dell’Atac e i dipendenti della linea bus che serve le periferie (Roma tpl Scarl) che avevano annunciato per lunedì prossimo uno sciopero di 24 ore che avrebbe definitivamente tagliato le gambe ad un servizio già al collasso. Non accenna a placarsi, dunque, il caos dei trasporti nella Capitale. I passeggeri si dicono «esasperati» dalle «corse a singhiozzo» delle due linee principali della metropolitana, la A e la B. Proprio su quest’ultima stasera si sono scaldati gli animi. L’ennesimo guasto ad un convoglio alla stazione Tiburtina ha mandato su tutte le furie i passeggeri che hanno insultato e tentato di aggredire un macchinista, richiedendo l’intervento della polizia. Episodi simili si sono registrati anche nei giorni scorsi, non solo nella metro ma anche sulla contestatissima Roma-Lido, la ferrovia che collega il centro con il litorale teatro dell’invasione dei binari da parte dei passeggeri all’ennesimo guasto sui treni. «Siamo esasperati, non ce la facciamo più. Ogni giorno ce n’è una nuova, per arrivare al lavoro ormai è un’odissea», raccontano i pendolari. Ieri sera uno di loro ha filmato sul suo telefonino un episodio tanto insolito quanto drammatico. Durante il tragitto che collega la stazione Termini alla fermata di Castro Pretorio si sono aperte le porte scorrevoli mandando nel panico chi si trovava a bordo. «Una signora ha anche provato ad azionare il freno d’emergenza, ma inutilmente. Non funzionava neanche quello», racconta. «Stavolta siamo arrivati proprio al capolinea, è il caso di dirlo – commenta un altro passeggero -. Ogni giorno la metro è piena di mamme con bambini. E se ci scappava il morto?». Sulla vicenda è stato anche presentato un esposto in Procura da parte del Codacons per «attentato alla sicurezza dei trasporti».

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