Campidoglio, Marino accelera: rimpasto di giunta entro martedì. Italia Nostra contro il sindaco, Morassut: "Atmosfera cilena, sinistra rifletta" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Campidoglio, Marino accelera: rimpasto di giunta entro martedì. Italia Nostra contro il sindaco, Morassut: “Atmosfera cilena, sinistra rifletta”

L'associazione chiede al primo cittadino di scusarsi con i romani. Il parlamentare Pd lancia l'allarme su astensionismo e potenziali elettori di destra

– Ignazio Marino accelera sul rimpasto della sua giunta. Entro martedì, se non proprio quel giorno, in Campidoglio vorrebbero che la partita fosse chiusa. La fase 2, tanto sbandierata e attesa, sembra essere quindi iniziata. I segnali di svolta li ha lanciati proprio ieri il sindaco di Roma prescrivendo ad Atac, la municipalizzata sull’orlo del fallimento, la sua ricetta a base di privatizzazione, ricapitalizzazione e pulizia di manager «incapaci». Sul fronte politico c’è l’incognita Sel. Dopo l’uscita del vicesindaco, il vendoliano Luigi Nieri, sarebbero due le formazione allo studio: una con dentro Sel, un’altra con Sel fuori. E sono due, comunque, le caselle certe da sostituire. La poltrona di vicesindaco, appunto, e quella dell’ex assessore ai Trasporti Guido Improta a cui ieri il primo cittadino ha chiesto, dopo il caos trasporti di questi giorni, di formalizzare le sue dimissioni. Il totonomine è aperto su chi dovrà essere il successore del ‘renzianò Improta: indiscrezioni parlano di Antonio Mallamo dell’Astral – il cui curriculum, secondo quanto si apprende, è stato vagliato da Marino – o di Alessandro Fuschiotto dell’Agenzia per la Mobilità. Il numero due del Campidoglio invece dovrebbe essere, salvo sorprese, il deputato Pd Marco Causi. Ancora non si sa che deleghe dovrebbe prendere anche se rumors parlano di un suo ritorno come ‘uomo dei contì – nella giunta Veltroni aveva ricoperto il ruolo di assessore al Bilancio. Questo, nel caso in cui, anche l’assessore Silvia Scozzese decidesse di lasciare.

– «La nostra solidarietà va ai cittadini romani, costretti ad assistere alla sceneggiata politica tutta interna al Pd che produce l’unico effetto di rendere la Capitale un esempio di cattiva amministrazione a livello planetario. Se Marino, Orfini, Renzi e compagnia litigando volevano ottenere il risultato di non far parlare delle inchieste sulle cooperative e gli intrecci tra politica e malaffare ci sono (temporaneamente) riusciti. Ma quanto sta accadendo intorno all’Atac è per certi versi altrettanto grave». Lo afferma Italia Unica, il partito guidato da Corrado Passera. «Un sindaco che chiede a un suo assessore »dimissionando« di togliere il disturbo, proponendo di azzerare i vertici di una delle più disastrate aziende dei trasporti che si conoscano, senza alcun piano alternativo se non il commissariamento e il default di bilancio conferma la sua totale inadeguatezza. Ma vedere poi che segretario e presidente del suo partito si dividono sul destino della Giunta, dimenticandosi che una qualche responsabilità bisognerebbe assumersela, aggiunge beffa a danno. Come detto, a farne le spese sono i romani, incastrati in un crocevia perverso di inefficienze, sprechi e arroganze varie. Lo ripetiamo ancora una volta: Marino si dimetta e il Pd si scusi», conclude Italia Unica.

«Bisogna iniziare a domandarci dove può finire a Roma quel 40% di elettori potenzialmente di destra. Oggi non ha rappresentanza e come una parte degli elettori di sinistra si disperde tra astensionismo e adesione a liste di protesta, compresi i cinque stelle». Lo afferma l’onorevole Roberto Morassut in una nota. «Tuttavia – spiega Morassut – il sentimento di destra, reazionario e con qualche tratto xenofobo da segni di nuovo vigore. Sta entrando anche tra le file dei lavoratori dei servizi che si sentono minacciati e che stanno modificando anche il panorama sindacale tradizionale. Ad esempio nei trasporti. C’è qualcosa di cileno in questa crisi estiva romana». «Ammutinamenti, scioperi bianchi, provocazioni che aumentano il senso di abbandono della città e accentuano le difficoltà dell’amministrazione, continua l’ex assessore all’urbanistica della giunta Veltroni. Serve un momento in cui la sinistra democratica romana rifletta su questo, così come una riflessione spetta anche al movimento sindacale. Non è il migliore degli spettacoli il duello tra il Premier ed il Sindaco – conclude Morassut – Mentre si aspetta un ‘rimpastò, parola orribile che cancellerei dal nostro lessico. Pare sia troppo discutere di politica. Non commettiamo l’errore di ritenere molesto il dibattito libero tra le persone per trovare la direzione di marcia che serve per superare questo difficile momento».

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