Marino-ter: bus, strade pulite, case. Ecco "la squadra del fare per il rilancio di Roma" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Marino-ter: bus, strade pulite, case. Ecco “la squadra del fare per il rilancio di Roma”. In due anni via nove assessori ma il sindaco sfida Renzi

Il programma di midterm - promette - prevede "obiettivi concreti, risultati visibili e tempi certi". Il primo cittadino accoglie la proposta del buon governo e rilancia

Ora contano i fatti. Ignazio Marino lo sa bene ed infatti si gioca la carta del pragmatismo varando una giunta tutta Pd, ma «di assessori scelti da me», e sfida il premier Renzi invitandolo a giudicare «ciò che abbiamo fatto e ciò che faremo». Perchè da oggi per Roma si deve fare sul serio, e dopo «avere cambiato il modo di amministrare, portando la legalità, bisogna cambiare la città». Marino, affiancato dalla sua giunta ter, scandisce il suo «manifesto del fare» zeppo di numeri, scadenze, solidità. «Obiettivi concreti, risultati visibili e tempi certi», dice lanciando una Fase 2 impervia anche perche non prevede appello. L’ultima chance per Marino sindaco porta il volto serio di Marco Causi, neo vicesindaco e assessore al bilancio, il fare istrionico e da pugno di ferro di Stefano Esposito, con l’esplosiva delega ai trasporti, la mitezza di Luigina Di Liegro, al turismo, la competenza di Marco Rossi Doria che si occuperà di periferie e scuola. Hanno il compito di riportare la fiducia smarrita dei romani, e forse anche del Governo, nei confronti dell’amministrazione Marino. «Il governo è pronto a continuare a collaborare, adesso tocca a lui però presentare progetti credibili e concreti», aveva detto Renzi spronando per l’ennesima volta il sindaco. Che ha replicato con uno squadra tutta Pd, ma del suo Pd, perchè in giunta di renziani neanche l’ombra. La composizione della nuova squadra che affiancherà il primo cittadino, la terza in due anni (durante i quali sono stati sostituiti 9 assessori), si chiude solo poche ore prima della presentazione, dopo una lunga nottata in cui si riesce a sciogliere anche il nodo Trasporti, uno dei più delicati del nuovo scacchiere sul quale erano già confermati Marco Causi (vicesindaco e Bilancio) e Marco Rossi-Doria (Scuola e Periferie). Grazie anche alla mediazione del presidente Pd Matteo Orfini, sempre in soccorso di Marino, arriva l’ok del senatore anti-No Tav Stefano Esposito e poi quello, poco più tardi, di Luigina Di Liegro, neoassessore al Turismo. Resta fuori dalla nuova giunta Paolo Masini, prima assessore alle Periferie e poi a Scuola e Sport. E così, dopo le foto di rito, Marino prende fiato ed elenca, punto per punto, i temi che saranno al centro del rilancio e dal raggiungimento dei quali dipenderà anche il suo futuro a Palazzo Senatorio. Al suo fianco siedono i nuovi innesti, Causi ed Esposito alla sua destra, Di Liegro e Rossi-Doria alla sua sinistra. Anche il primo cittadino, come Renzi, si affida alle slides per spiegare a giornalisti e reporter temi e scadenze che impegneranno la sua squadra nei prossimi anni. «La miglior cosa del futuro è che arriva un giorno alla volta», la citazione di Abraham Lincoln che apre la presentazione e che sembra dare a Marino il respiro per portare a termine un compito complicatissimo. Decoro, pulizia, mobilità, casa e rigenerazione urbana i temi al centro del «programma di midterm», come lo chiama lo stesso Marino. Intanto scalpita l’opposizione con Marchini che sentenzia: «ha vinto la politica dello struzzo». «È una giunta balneare», chiosa Rampelli (Fdi-An). E gli ex alleati di Sel masticano amaro. «Marino è ostaggio del Pd», dice il coordinatore di Sel Paolo Cento. Ed in effetti ora è tutto sulle spalle del Pd che ha davanti un compito gravoso. Una cosa è sicura: un Marino quater non ci sarà.

– Due anni per cambiare il modo di governare la città, all’insegna della «legalità», tre anni per cambiare concretamente e visibilmente la città. Ignazio Marino dà il via ufficialmente alla «fase due» della sua amministrazione: quattro nuovi assessori e un programma tutto improntato alle azioni concrete per risollevare una Roma sempre più preda del degrado. «Ora pensiamo al decoro, alla pulizia, alla mobilità, alla casa e alla rigenerazione urbana. Il programma di midterm – promette il Marino pragmatico – prevede obiettivi concreti, risultati visibili e tempi certi». Il primo cittadino, insomma, accoglie in pieno la sfida del buon governo, e rilancia: «Renzi ha ragione nell’affermare che un’amministrazione di una città, e in particolare della Capitale, vada valutata per ciò che ha fatto e per ciò che fa». Dunque ora è il momento del fare e queste sono le azioni con cui il rinnovato esecutivo capitolino si troverà a confrontarsi: DECORO E PULIZIA La nuova ‘giunta del farè sarà alle prese con un incremento dei controlli anti-abusivismo per le strade della Capitale, con lo sfalcio dell’erba, con la pulitura delle caditoie e con un rafforzamento delle operazioni di pulizia della città. «Da settembre 2015 avremo 300 operatori in più per lo spazzamento delle strade – fa sapere Marino – Entro il 2015 metteremo la prima pietra dell’eco-distretto di Rocca Cencia, e avremo 60 mila nuovi cassonetti. Infine, l’integrazione, che avevamo promesso e che stiamo realizzando, degli impianti di trattamento di Ama e Acea». MOBILITÀ «Entro il 2015 ci saranno nuove corsie preferenziali per aumentare la velocità di percorrenza dei bus, entro Pasqua 2016 verrà aperta la stazione di Vigna Clara, entro il 2016 è prevista l’apertura del tratto della metro C fino a San Giovanni», annuncia il primo cittadino. Ricorda «l’apertura di nuove piste ciclabili e la realizzazione del Grab, il grande raccordo anulare per le due ruote. Ci saranno partner industriali per Atac e una nuova governance e management dopo l’approvazione del bilancio». Sempre entro quest’anno prospetta l’arrivo di «200 nuovi bus» e il rifacimento del «manto stradale per il 20% delle strade ad alta percorribilità». E ancora: la trasformazione della Roma Lido in una metro di superficie. CASA Sul fronte della casa, l’attenzione è rivolta principalmente all’emergenza abitativa. «Avvieremo presto la chiusura dei centri per l’emergenza abitativa – spiega Marino – la vendita di alloggi per l’edilizia residenziale pubblica in particolare da dedicare alle fasce deboli e l’acquisizione di nuovi alloggi popolari per i quali sono a disposizione 12 milioni». RIGENERAZIONE URBANA «Tra una settimana aprirà il cantiere nell’ex Istituto geologico di Largo Santa Susanna dove saranno realizzate residenze e un’area museale – le parole del sindaco -, entro ottobre 2015 aprirà il cantiere di Piazza Augusto Imperatore e nel gennaio 2016 si avvierà il progetto delle torri dell’Eur dove si insedierà il quartiere generale Telecom, un’operazione dal costo di 110 milioni di euro dati da privati».

Oggi nasce il Marino-ter. E la giunta di Ignazio Marino perde all’ultimo un altro pezzo: l’assessore della prima ora Paolo Masini, entrato nell’esecutivo nel 2013 per occuparsi di Lavori Pubblici e poi spostato su Scuola e Sport. Così l«equipè del chirurgo dem in due anni ha visto in totale nove assessori dire addio al Campidoglio. La prima ad andar via è stata nell’aprile 2014 la ‘lady dei contì Daniela Morgante, dopo giorni di tensioni e scontri con il sindaco. Un mese dopo a fare le valigie è stato l’assessore alla Cultura Flavia Barca. Nel novembre 2014 è stata la volta del titolare della delega allo Sport Luca Pancalli: additato più volte come possibile ‘vittimà di un rimpasto, anticipò il primo cittadino abbandonando la giunta. Ai primi di dicembre, sempre del 2014, lascia l’assessore alla Casa Daniele Ozzimo: il suo nome figura nella lista dei cento indagati nell’inchiesta su Mafia Capitale. Pochi giorni dopo, a metà dicembre, a dire addio all’esecutivo del sindaco-chirurgo è Rita Cutini, assessore al Sociale – le sue dimissioni sono arrivate poche settimane dopo le proteste anti-immigrati scoppiate a Tor Sapienza. Il mese scorso invece è stato Guido Improta, l’assessore ai Trasporti, renziano e colonna portante della giunta, ad annunciare il suo addio – vicenda che si è chiusa venerdì scorso con il sindaco che ha chiesto a Improta di rassegnare le sue dimissioni. Pochi giorni fa, il 14 luglio, è stato il turno del vicesindaco Luigi Nieri, in quota Sel. Nieri ha consegnato dimissioni irrevocabili, denunciando di essere vittima del »tritacarne mediatico per destabilizzare la giunta«: »Non posso più tollerare che la mia persona sia usata, in maniera volgare e oscena, come strumento per attaccare Roma e un’amministrazione che ha fatto battaglie di cui la sinistra italiana può andare fiera« aveva scritto. Sabato scorso è stato il turno di Silvia Scozzese, la ‘tecnicà arrivata dall’Anci in Campidoglio per occuparsi di bilancio, a lasciare la sua poltrona. E in una lunga lettera di addio ha gettato anche ombre sul modus operandi in Campidoglio di »troppi affidamenti diretti senza gare«. Oggi a dire addio Paolo Masini, prima titolare dei Lavori Pubblici poi spostato al ‘super-assessoratò Scuola-Sport. È lui la ‘vittimà del secondo rimpasto di giunta fatto dal sindaco-chirurgo. »Masini – ha ricordato Marino annunciando la nuova squadra – ha dimostrato grande capacità di portare la legalità in ogni angolo del nostro Comune e spero di poter utilizzare ancora la sua competenza in modo diverso«.

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