Appalto per la camera mortuaria dell'ospedale: arrestato il direttore generale | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Appalto per la camera mortuaria dell’ospedale: arrestato il direttore generale

«…effettua la media di cinquecento decessi all’anno…a tremila euro la media a funerale… e? un milione e mezzo di euro l’anno…». Facevano i calcoli sui morti in un grande ospedale di Roma, il Sant’Andrea. Un clan criminale della periferia specializzato in droga e usura, il direttore generale della struttura, una famiglia di imprenditori delle pompe funebri, tutti assieme per pilotare l’appalto della camera mortuaria dell’ospedale. L’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia (Dda) della capitale ha portato all’arresto di nove persone, tra cui il dg del Sant’Andrea Egisto Bianconi – ai domiciliari per turbativa d’asta e altri reati, sospeso dalla Regione -, Giustino e Daniele Taffo, padre e figlio, noti nel business del ‘caro estintò. E poi un poliziotto accusato di collusione con la famiglia Primavera di San Basilio e un imprenditore che faceva da tramite tra i Primavera e Bianconi. Su quest’ultimo M5S attacca il governatore Nicola Zingaretti: «L’ha nominato lui con il consenso del Pd». Sfuggiti invece alla squadra mobile di Roma e ai carabinieri proprio il patriarca del clan criminale, Guerino Primavera, e i figli Daniele e Fabrizio, questi ultimi accusato di traffico di droga. L’inchiesta ha riguardato infatti anche l’attività di spaccio di stupefacenti e di prestiti a usura svolta dalla banda in tutta la periferia sud est della capitale, con una presenza di vedette e pusher a San Basilio, quasi una Scampia romana. Non solo legami con gli altri clan della zona, però, ma anche un’attività ‘istituzionalè, svolta soprattutto da papà Guerino. È lui, secondo gli investigatori, a sapere dalla moglie Daniela Chimenti – che fa le pulizie al Sant’Andrea – di un appalto in arrivo per la camera mortuaria. Attraverso l’imprenditore edile Fabrizio Coppola – ora ai domiciliari – arriva al direttore generale Bianconi, che pilota tutto tramite Filippo Zanutti, presidente della commissione del bando, ora sospeso per 12 mesi. Beneficiari gli imprenditori Taffo, questa la ricostruzione avallata dal Gip. Il giro d’affari lo sintetizzano la moglie di Primavera e l’amica Barbara Severini, sposata a Coppola, nell’intercettazione del «milione e mezzo». Per poi aggiungere: «e noi vogliamo mangiare anche un bel piattino de fettucine … poi c’è? il salmone e altre cosette… – dice Chimenti – me raccomanno … che questo io entro a lavorà con loro faccio la becchina, glie faccio…». Il clan Primavera, secondo l’inchiesta, avrebbe pagato Diego Cardella, assistente capo del commissariato Viminale finito in carcere, per avere notizie sulle indagini. Nel luglio 2013 li avrebbe avvertiti dell’imminente blitz contro i clan Fasciani e Triassi a Ostia. «…stanotte … piove de brutto … pare che dà i fulmini stanotte…», disse Guerino al figlio Fabrizio, che rispose: «…non me ne frega un cazzo tanto scappo…». Come stavolta.

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