Atac, smentita la telefonata tra Marino ed Esposito sull'autista sospeso. Il neo assessore: "Si montano casi" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Atac, smentita la telefonata tra Marino ed Esposito sull’autista sospeso. Il neo assessore: “Si montano casi”

«Assolutamente si». Lo ha detto l’assessore capitolino ai Trasporti Stefano Esposito, ospite di Radio Popolare Roma, a chi gli chiedeva se avrebbe partecipato all’incontro tra il sindaco Marino ed i sindacati. «Ieri ho anche già incontrato informalmente, per prendere contatto, alcuni esponenti sindacali – ha aggiunto Esposito – faccio il mio lavoro. Le cose che ho detto che avrei cercato di fare le comincio a fare. Se non ci fossero difficoltà il sindaco Marino non mi avrebbe chiesto di dargli una mano e, francamente, non ho neanche voglia di perder tempo dietro alle ricostruzioni giornalistiche».- «Nessuna telefonata tra il sindaco di Roma Ignazio Marino e l’assessore alla mobilità Stefano Esposito a proposito della decisione di Atac di sospendere un suo dipendente. Il colloquio, di cui si parla sulla stampa, non si è mai verificato e i retroscena fatti scaturire da questa ricostruzione sono perciò privi di ogni fondamento». Così in una nota l’Ufficio Stampa del Campidoglio.«Abbiamo opinioni diverse sull’argomento, ma devo dire, peraltro, che la ricostruzione della telefonata è del tutto inesistente, non ci siamo neanche parlati sull’argomento». Lo ha detto l’assessore capitolino ai Trasporti Stefano Esposito, ospite di Radio Popolare Roma, commentando alcuni articoli di giornale che riportano la notizia di una prima lite tra lui e il sindaco Ignazio Marino in merito alla questione dell’autista sospeso, Christian Rosso. «Abbiamo un’opinione diversa, i giornali naturalmente ingigantiscono, ma la telefonata non c’è mai stata. Tra me e Marino una cosa ci unisce: l’idea che si rispettano le regole e si lavora per la legalità. Ovviamente evitiamo per uno spintone di condannare qualcuno all’ergastolo». Sulla questione della telefonata «faremo un comunicato comune – ha concluso Esposito – Io e il sindaco abbiamo i nostri caratteri, ma un unico obiettivo, perché sennò io non avrei accettato la sua proposta e Marino non me l’avrebbe fatta. Ci conosciamo». «Sul merito della questione dell’autista, sono certo che lui abbia violato una regola che fa parte del codice di comportamento, tant’è che ho detto, in maniera testuale, che chiedo all’amministratore delegato di valutare la sanzione, non che la sanzione non ci debba essere, mi pare un pò spropositata la sospensione a tempo indeterminato. Ho parlato con il dg e lui ha condiviso con me il fatto che la valutazione sulla sanzione è una questione ragionevole. Si poteva fare con tempi e con modalità sanzionatorie probabilmente diverse». Lo ha detto l’assessore capitolino ai Trasporti Stefano Esposito, ospite di Radio Popolare Roma, in merito alla sospensione comminata dall’Atac all’artista Christian Rosso. Esposito ha quindi ribadito che «Bisogna temperare le sanzioni. Se tutti i dipendenti di Atac si mettessero a fare video non si andrebbe da nessuna parte. Ma un altro conto è la tempistica, lo dico anche con un po di fastidio: nel momento in cui sto provando a ricostruire le condizioni per un dialogo che eviti di far pagare questo scontro ai romani, magari si poteva attendere qualche giorno e, magari, se mi posso permettere, comunicarlo. Ma questo – ha concluso – è un tema che porrò ai vertici dell’azienda. Personalmente avrei preferito e gradito che mi fosse stata comunicata dall’azienda questa loro decisione, che non avrei messo in discussione, e avrei fatto un ragionamento con loro sulla necessità, ma gli avrei detto che penso che la sanzione dovrebbe essere commisurata».- «Non esiste alcun partner pubblico possibile. Noi dobbiamo fare una gara, perché le regole sono queste. Se alla gara dovesse partecipare – se si farà e se sarà questa la scelta – Ferrovie dello Stato, sarebbe sullo stesso livello di un qualunque altro privato». Lo ha detto l’assessore capitolino ai Trasporti Stefano Esposito, ospite di Radio Popolare Roma. «Le due ipotesi in campo sono queste: c’è chi dice possiamo andare avanti con un’azienda a totale capitale del Comune di Roma e chi dice che abbiamo bisogno di un partner industriale. Tutto questo – ha precisato – comunque lo si farà attraverso una gara. Qualcuno continua a pensare che si possano fare operazioni dentro qualche stanza, mettendosi d’accordo. È finito quel tempo. Il tempo della melma, dell’opacità, della non trasparenza». Per Esposito, «il sindaco Marino, che viene bersagliato tutti i giorni, ha uno straordinario merito: ha tolto il velo, e velo è un eufemismo, sulle opacità sulle procedure del Comune di Roma. Quando trasformi un ente pubblico in una casa di vetro, ovviamente sei oggetto di maggiore attenzione, – ha concluso – ma meglio la casa di vetro che l’opacità». «Io ho una grandissima stima per il mio predecessore Improta, quindi io arrivo con un lavoro che era già impostato. Naturalmente apporterò il mio contributo di pensiero sul tema, ma l’impianto esisteva ed è un buon impianto peraltro. Io ho trovato un lavoro molto ben avviato, ora si tratta di praticare quello che è già immediatamente praticabile e poi, ovviamente, ho delle mie opinioni. Voglio guardare tutti i dossier che mi ha lasciato l’ex assessore Improta, il mio predecessore, con il quale ci siamo visti ieri per un passaggio di consegne. L’ex assessore si è detto disponibile a qualunque confronto su quello che è stato il lavoro fatto». Lo ha detto l’assessore capitolino ai Trasporti Stefano Esposito, ospite di Radio Popolare Roma, precisando anche che «ho alcune opinioni che voglio verificare, perché non sono abituato alle sparate inutili. Questa città non ha bisogno di proclami o sparate, ha bisogno di comunicazioni su cose che si possono fare e che vengono annunciate perché si fanno». Riguardo alle competenze: «Io non mi occupo delle buche, che è competenza dell’assessore Pucci. C’è un piano straordinario, lì ci sono problemi di risorse. Oggi incontrerò l’assessore Pucci, c’è tutto il tema aperto, e delicato, delle corsie preferenziali». Dopodiché, ha concluso Esposito: «Le mie competenze sono i parcheggi, il rapporto con i tassisti. Naturalmente in questi primi giorni mi sto occupando prioritariamente di Atac. Chiedo solo di darmi il tempo per poter aprire tutti i dossier. Io spero che già nei prossimi giorni ci possano le condizioni per far percepire in maniera significativa dei miglioramenti. Naturalmente, questo dipende anche dalla disponibilità di tutti gli attori ad accettare questo patto». «Evitiamo di trasformare Atac in tesi ideologiche: privatizzazione sì, privatizzazione no. Atac e i romani non hanno il tempo per questa inutile discussione, invece il tempo prendiamocelo per verificare le soluzioni concrete». Lo ha detto l’assessore capitolino ai Trasporti Stefano Esposito, ospite di Radio Popolare Roma. «Da frequentatore di Roma – ha aggiunto – non si può non avere un’idea della situazione che si è aggravata in questi mesi. A me pare che lo scontro si sia protratto e ci può stare, ma che questo scontro si stia facendo pagare ai romani, non è accettabile. E lì ci sono responsabilità di tutti. Credo che quando si cerca di ricostruire un clima di dialogo, ognuno debba fare un passo indietro, assumendosi il proprio pezzo di responsabilità, e uno avanti». Per Esposito, il passo indietro «è legato a questo: io ho dato la disponibilità ad avere un tavolo sul futuro di Atac che non abbia soluzioni preconfezionate, perché io voglio ascoltare le proposte di tutti. Ma non per far finta, le voglio ascoltare, analizzare e vedere se sono applicabili, – ha concluso – perché non voglio che qualcuno possa dire, c’era una grande idea per risolverei problemi di Atac che l’amministrazione non ha ascoltato». »Si vuol montare un retroscena che non esiste. Non ero nella stanza, ma conoscendoli, Causi ha accettato l’incarico sapendo perfettamente quali erano le deleghe che gli sarebbero state assegnate«. Lo ha detto l’assessore capitolino ai Trasporti, Stefano Esposito, ospite di Radio Popolare Roma. »Purtroppo noi siamo oggetto, come è giusto che sia, dell’attenzione dei media, io però non mi faccio condizionare. L’idea che dietro questa cosa, chissà quale disegno, volontà punitiva… Marco Causi si è messo onestamente a disposizione come l’ho fatto io. Io non sono andato a trattare una delega in più o in meno. Ho detto al sindaco: ‘Cosa pensi che ti serva? Bene, è questo? Pronto a disposizionè. E così ha fatto Causi«, ha concluso.

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