Mafia capitale, Storace: "Da Longo minacce via mail, chiamato legale" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Mafia capitale, Storace: “Da Longo minacce via mail, chiamato legale”

«Nostra signora degli appalti non vuole che io pronunci il suo nome. Elisabetta Longo, potentissima direttore della centrale acquisti della Regione Lazio, indagata per false dichiarazioni al pm e favoreggiamento nell’ambito dell’inchiesta sulla gara Cup da 60 milioni di euro tanto cara a Mafia Capitale e costata già il posto a Maurizio Venafro, ex capo di gabinetto di Nicola Zingaretti, lancia minacce». Così il vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio e leader de La Destra Francesco Storace. «La madama – aggiunge – si è svegliata quindici giorni dopo l’audizione in commissione Bilancio in cui le abbiamo chiesto conto delle differenze clamorose tra la prima gara Cup sequestrata dalla magistratura e la seconda, completamente corretta dall’Anac che ha inviato in Regione un mare di osservazioni al bando di gara, e fa l’offesa perchè chiediamo che venga messa in condizioni di non nuocere dal governatore, anzichè consentirle di continuare a gestire questa gara nuova. Ieri sera dopo le 21, mi ha scritto una mail che in oggetto aveva la parola »personale«. Strano, perchè non abbiamo nulla di personale che possa unirci, mi sono detto. Poi il delirio. »Prima – racconta Storace sul ‘Giornale d’Italià – vanta una parentela con Giuseppe Carlucci, storica figura del Msi romano e laziale, di cui mi informa di essere nuora, quasi a lanciarmi segnali di appartenenza. «Tuttavia – scrive nella parte finale della lettera in virtù del fatto di essere ‘legata a una Persona il cui padre ha condiviso una parte di storià con me – ‘sono anche disposta a rivedere il tutto, a patto che lei dimentichi il mio nome e mi chieda scusà. Aggiungendo che ‘non altrettanto vale per l’esuberante signora dei 5 stellè. Ripresomi dallo stupore (la signora non risponde quando la interpelli via mail perchè il segretario generale della regione, Tardiola, non vuole) ho chiamato l’avvocato che intende procedere per estorsione. Sono consigliere regionale, eletto e pagato per controllare questa signora, e chi si occupa di appalti tutto può pensare tranne che io non segua il suo lavoro, soprattutto se indagata in una vicenda davvero pesantissima».

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