Baratto tasse in cambio di lavoro, la proposta di Sel. Ma in Campidoglio cade ancora il numero legale | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Baratto tasse in cambio di lavoro, la proposta di Sel. Ma in Campidoglio cade ancora il numero legale

Barattare le tasse. Avere sconti sui tributi fornendo ore di lavoro e servizi. Sinistra Ecologia e Libertà presenta in assemblea capitolina una delibera che si ispira al principio del ‘baratto amministrativò introdotto nel decreto Sblocca Italia. «Molti Comuni italiani stanno attuando il ‘baratto delle tassè introdotto dal decreto Sblocca Italia, ossia la possibilità per i cittadini che forniscono ore di lavoro e servizi in accordo con l’amministrazione di avere uno sconto sui tributi – spiega la consigliera di Sel Annamaria Cesaretti, prima firmataria della proposta insieme al capogruppo vendoliano Gianluca Peciola – Oggi abbiamo presentato e depositato la delibera di iniziativa consiliare che recepisce anche a Roma una normativa che abbiamo accolto positivamente, in quanto fornisce una risposta concreta alle fragilità sociali in questo momento di crisi economica e occupazionale e che allo stesso tempo va nella direzione di migliorare il decoro della città. Il provvedimento dà la possibilità a tutti i cittadini di fornire piccole opere e servizi utili alla comunità in cambio di una riduzione dei tributi, e ci auguriamo che nella ‘fase 2’ si possa sperimentare anche a Roma l’applicazione di questa norma». Il provvedimento e stato presentato ma non ancora calendarizzato dall’assemblea capitolina che lo discuterà con ogni probabilità alla ripresa dopo la pausa estiva.

– Cade il numero legale in assemblea capitolina. E la delibera sul riordino dei servizi per alunni disabili, in discussione in Aula, slitta a settembre. Nell’ultima seduta prima della pausa estiva il consiglio comunale ha approvato quindi soltanto l’elezione della neoconsigliera del Pd Cecilia Fannunza. E al termine del consiglio comunale di oggi non è mancato un battibecco tra i consiglieri. In particolare alcuni della maggioranza si sono ‘scagliatì contro i ‘pentastellatì del Movimento 5 Stelle, ‘reì, secondo loro, di non aver rispettato «un accordo politico raggiunto». «La delibera sui diritti degli Aec rimandata a settembre – commenta il capogruppo di Sel Gianluca Peciola – Grazie al politicismo del M5s che fa mancare il numero legale. È comunque ‘incardinatà e sarà discussa e approvata a settembre. Assicurato!». «Punto primo è la maggioranza che deve avere il numero legale – chiosa il capogruppo del M5s Marcello De Vito – Punto secondo avevamo fatto una serie di emendamenti per dare senso e corpo alla delibera che era aleatoria e generica, come definire i contenuti del regolamento e fissare un termine per l’adozione perchè non avrebbe avuto senso. Era pura campagna elettorale. Sui nostri emendamenti la maggioranza si è opposta per cui dopo non hanno avuto i numeri per andare avanti da soli».

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