Mafia capitale, i pm chiedono il giudizio immediato per Buzzi e Carminati | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Mafia capitale, i pm chiedono il giudizio immediato per Buzzi e Carminati

Toccherà ora al giudice per le indagini preliminari decidere in merito alla richiesta del rito che consente di saltare l'udienza preliminare e di portare il processo direttamente in aula

Richiesta di giudizio immediato per attori vecchi e nuovi del «mondo di mezzo». La procura di Roma ha depositato oggi al gip il provvedimento in cui sollecita il processo nei confronti di tutti i soggetti che il 4 giugno scorso furono raggiunti da provvedimenti di custodia cautelare nell’ambito del secondo atto dell’inchiesta su Mafia Capitale. Tra i destinatari dell’ordinanza restrittiva furono, tra gli altri, il presunto capo dell’organizzazione criminale, l’ex terrorista nero Massimo Carminati e il suo braccio destro, il ras delle cooperative romane, Salvatore Buzzi. La seconda tornata di arresti, dopo quelli clamorosi del dicembre 2014, ha riguardato in totale 44 persone tra loro anche esponenti della politica locale tra cui l’ex capogruppo di Fi al consiglio regionale, Luca Gramazio e l’ex presidente del Consiglio comunale di Roma, Mirko Coratti. Toccherà ora al giudice per le indagini preliminari decidere in merito alla richiesta del rito che consente di saltare l’udienza preliminare e di portare il processo direttamente in aula. Nei confronti di Carminati e Buzzi si tratta della seconda richiesta di giudizio immediato dopo quello già ottenuto nei mesi scorsi. Il gip ha, infatti, fissato il processo per 34 persone per il prossimo 5 novembre davanti ai giudici della X sezione penale. Non è escluso, comunque, che in quella data sfileranno nell’aula bunker di Rebibbia, dove avrà luogo il processo, anche i soggetti raggiunti da questa nuova richiesta di immediato. La seconda fase dell’indagine ha messo in luce in particolare il business agli immigrati e di tutto ciò che riguarda l’attività illecita legata all’accoglienza. I pm ipotizzano anche in questo secondo capitolo i reati di associazione di tipo mafioso, corruzione, turbativa d’asta, false fatturazioni, trasferimento fraudolento di valori ed altro. Gli accertamenti, così come scrive nell’ordinanza di arresto il gip Flavia Costantini, evidenziano come Buzzi sia «riferimento di una rete di cooperative sociali che si sono assicurate, nel tempo, mediante pratiche corruttive e rapporti collusivi, numerosi appalti e finanziamenti della Regione Lazio, del Comune di Roma e delle aziende municipalizzate». Un sistema illecito sintetizzato dallo stesso Buzzi in una intercettazione in cui afferma che «la mucca deve mangiare» per essere «munta».(

email

Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login