Monte Compatri, epic fail del Pd sulle indennità: "Nessun taglio". E il sindaco De Carolis pubblica la delibera | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Monte Compatri, epic fail del Pd sulle indennità: “Nessun taglio”. E il sindaco De Carolis pubblica la delibera

11878915_828341550619280_2634023913855535171_o“Epic fail”, lo chiamano i giovani nati nell’éra dei social network. Rappresenta l’errore clamoroso. Spesso ne sono vittime i politici nazionali, che compulsano twitter e facebook rilanciando notizie false e non verificate. O commettendo orrori grammaticale. Oggi protagonista dello scivolone 2.0 è il Partito democratico di Monte Compatri. Dove la giunta a guida Marco De Carolis, sindaco da 8 anni nel Comune dei Castelli Romani, vota all’unanimità una delibera per ridurre gli emolumenti di sindaco e assessori. I dem monticiani, però, non ci credono. Ma, invece di chiedere la classica verifica dopo l’annuncio in ‘pompa magna’, accusano e attaccano: “Non c’è riscontro del taglio del 10% delle indennità nel bilancio”, votato ieri dall’assemblea di palazzo Borghese.  “L’ennesima dimostrazione di come questa amministrazione continui a vendere fumo e si prenda gioco della comunità”.

La maggioranza di centrodestra, però, non perde tempo e pubblica sulla piattaforma di Zuckenberg la delibera, approvata lo scorso 6 agosto. Il provvedimento è il numero 116 del 2015 e, come dichiarato dal primo cittadino, “è un atto che va nella direzione del risparmio ed è materia di giunta non di Consiglio”. Decisione presa senza aspettare il decreto governativo, atteso oramai da anni. Nella stessa nota a firma democrat, però, c’è pure l’accusa di censura. Il riferimento è all’emendamento che non è stato ammesso in sede di discussione della manovra finanziaria, lunedì.

“Il motivo è semplice – replica il primo cittadino – perché le modifiche possono essere ammesse solo prima dell’inizio del Consiglio, non durante l’assise consiliare”. Come recita l’articolo 29 del regolamento per i bilanci degli enti locali. Previsionale giudicato illegittimo dalla minoranza, nonostante ci sia il parere favorevole del revisore dei conti. Paventando, inoltre, l’ipotesi di portare il caso sul tavolo del prefetto, perché il via libera alla manovra sarebbe arrivato fuori tempo. Cosa, in realtà, vera: perché l’ok sarebbe dovuto giungere entro fine luglio. Ma i democratici dimenticano che a palazzo Chigi siede il loro segretario, Matteo Renzi, e l’esecutivo più volte aveva pensato a un rinvio. Senza dimenticare che il paventato commissariamento dall’Ufficio territoriale del governo può essere decretato dopo un richiamo ufficiale e lo sforamento di altri 20 giorni extra. Tutto via social. Tutto documentato.

Ma in realtà, lo scontro va avanti da tempo. Altro scivolone, c’è stato sui finanziamenti della Regione Lazio. Che secondo i dem monticiani avrebbe dato risorse per 240mila a palazzo Borghese, per la riqualificazione di via delle Carrarecce. Dagli uffici del Comune prima il risentimento per una nota della Pisana che viene ufficializzata dalla minoranza sulla stampa, poi lo spaesamento per fondi che non si trovano. Anche dopo aver contattato il dipartimento regionale delle infrastrutture, all’oscuro di tutto. Giallo svelato pochi giorni dopo.

Quando la nota arriva anche a De Carolis con la dicitura ‘per conoscenza’. Tradotto: la lettera era indirizzata all’Astral, che dovrebbe effettuare i lavori. Non prima, però, di aver effettuato un nuovo progetto da presentare in breve tempo. Altrimenti il rischio è che quei fondi, che fanno parte di un progetto di interventi complessivo per tutto il Lazio, finiscano. A certificare che quell’assegno non è ancora stato staccato. E non è neanche detto che arrivi, come non mancano di sottolineare dall’amministrazione monticiana.

Il sindaco, con un pizzico di cattiveria, consiglia “un corso di comprensione del testo di provvedimenti burocratici e norme amministrative: la base per governare”. E, per attaccare la consigliera Serena Gara (che ha mosso le accuse), aggiunge: “Ci sono due anni per imparare dai propri errori (termine della consiliatura compatrese, ndr). La minoranza perde la Gara dei fatti, stia Serena”. Giocando su nome e cognome dell’esponente dem, parafrasando Renzi che suggeriva a Letta di stare sereno. Chi di social ferisce, di epic fail perisce.

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