Balzaretti dice addio alla Roma e al calcio: "Seguirò i giovani" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Balzaretti dice addio alla Roma e al calcio: “Seguirò i giovani”. Ma arriva Dzeko: “Finalmente”

balzarettiA Roma grazie all’amico Pjanic e al «gran lavoro» di Walter Sabatini. Edin Dzeko ricostruisce così il suo passaggio dal City alla Roma ufficializzato oggi. «C’è voluto del tempo ma ora sono qui. Negli ultimi mesi ho parlato spesso con Miralem Pjanic e ogni volta che lo sentivo parlavamo della Roma – spiega l’attaccante bosniaco in un’intervista al sito del club – Mi ha elencato i diversi aspetti positivi di Roma; innanzitutto l’importanza della società e il calore dei tifosi, che ho potuto constatare al momento del mio arrivo. Roma è una delle città più belle del mondo ed è un piacere essere qui. Sono davvero molto contento e non vedo l’ora di iniziare». Poi una confessione: «Seguo la Roma da quando Miralem ha iniziato a giocarci, perchè è bosniaco, come me, e perchè siamo grandi amici. La scorsa stagione ci abbiamo giocato contro, quindi so quanto importante sia come squadra. Ho davvero fatto di tutto per poter essere qui e devo dire che Walter Sabatini ha fatto un gran lavoro per portarmi a Roma». Nessuna promessa ma l’impegno a dare il massimo: «Certo, vogliamo vincere titoli; sono qui per vincere più trofei possibili con la Roma, ma prima bisogna lavorare molto sul campo e alla fine, speriamo, raggiungeremo l’obiettivo. Io posso dare gol. Credo che ogni squadra abbia bisogno di segnare ed è quello che io so fare meglio. Cercherò di fare il mio lavoro e segnare molti gol». Immancabile una battuta su Francesco Totti: «È una delle leggende del calcio e sono onorato di avere la possibilità di giocare con un giocatore del suo calibro». Una conferenza per dire addio al calcio giocato, ma non alla Roma. Dopo 221 partite in Serie A collezionate con i giallorossi, Torino, Juve, Fiorentina, Palermo e 16 presenze in azzurro, Federico Balzaretti appende le scarpette al chiodo. Troppo forte il dolore per la pubalgia che l’ha costretto a sottoporsi a due operazioni (a Boston e a Monaco di Baviera); a ripartire dalla Primavera e a restare, di fatto, lontano dai campi di calcio per 18 mesi. »La pubalgia non mi permette di continuare, per questo lascio il calcio giocato – rivela a Trigoria, quasi con le lacrime agli occhi, il 33enne (ormai) ex terzino -. È stata una decisione molto difficile da prendere ma obbligata da questo trauma che ho subito. Facendo una riflessione dentro di me la cosa migliore da fare, se non posso esprimermi al 100%, è di smettere di giocare«. Come sempre ha provato a giocare e a vincere, come ha fatto in carriera con la Juve con lo scudetto 2005-2006 (poi revocato per Calciopoli) e con la vittoria del campionato di Serie B l’anno successivo. Come quando il 22 settembre 2013, con un suo gol, aiutò la Roma a superare nel derby la Lazio, entrando nel cuore dei tifosi giallorossi. Ha tentato. E come l’Italia di Prandelli a Euro 2012 si è arreso soltanto alla fine; come gli successe anche ai tempi del Palermo, quando perse la finale di Coppa Italia contro l’Inter. »Un anno fa avevo due sogni – ricorda -: quello di tornare con la squadra e quello di giocare ancora una partita. Grazie alla grande passione per lo sport, al mio amore per il calcio e allo staff della Roma che mi ha seguito dando il 100% per me, grazie alle persone che mi hanno seguito e hanno lavorato con me sono riuscito a fare ancora questi due mesi e mezzo con la squadra centrando il secondo posto e giocando ancora all’Olimpico, nel mio stadio, dove ho portato anche in campo i miei bambini«. Era il 31 maggio, proprio contro il ‘suò Palermo. »Una soddisfazione che non dimenticherò mai – spiega -, così come gli applausi della gente, sapevo che al 99% era l’ultima partita della mia carriera«. Ora inizia un ‘secondo tempò fuori dal campo, da dividere con la moglie Eleonora Abbagnato e i suoi 4 figli. »Abbiamo proposto a Federico di continuare con noi – dice il dg Mauro Baldissoni -, per continuare a portare quel contributo in valori e conoscenza calcistica che non possono non essere apprezzati da una società che sta cercando di crescere e migliorare«. »Sono molto motivato – dice Balzaretti -, non vedo l’ora. Farò parte della direzione sportiva, mi occuperò dei ragazzi che sono in prestito perchè credo che sia una fase importante della carriera di ogni persona«.

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