Corruzione negli appalti delle camere mortuarie: presi il boss e i suoi due figli | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Corruzione negli appalti delle camere mortuarie: presi il boss Primavera e i suoi due figli

I tre erano ancora latitanti e sono stati rintracciati dagli agenti della polizia, nell'ambito dell'inchiesta che ha coinvolto le strutture del Sant'Andrea. Storace attacca: "Zingaretti spieghi nomina Bianconi"

La Polizia di Stato ha rintracciato e arrestato Guerino Primavera e i suoi due figli Fabrizio e Daniele, ancora latitanti dopo le catture eseguite lo scorso 30 luglio dalla Squadra mobile di Roma nell’ambito dell’indagine sull’appalto delle camere mortuarie dell’ospedale Sant’Andrea. L’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia (Dda) della capitale aveva portato all’arresto di nove persone, tra cui il dg dell’ospedale Egisto Bianconi e Giustino e Daniele Taffo, padre e figlio noti nel business delle onoranze funebri, oltre a un poliziotto accusato di collusione con la famiglia Primavera del quartiere di San Basilio. Erano sfuggiti invece alla Squadra mobile romana e ai Carabinieri proprio il patriarca del clan criminale e i suoi figli, questi ultimi accusati di traffico di droga. L’inchiesta ha riguardato infatti anche l’attività di spaccio di stupefacenti e di prestiti a usura svolta dalla banda in tutta la periferia sudest di Roma, con una presenza di vedette e pusher a San Basilio. «Trafficare sulle bare dei defunti è una cosa tanto odiosa e ignobile quanto fruttuosa. Nell’inchiesta c’è finito dentro anche Bianconi, che Zingaretti ha voluto a tutti i costi alla guida di quella struttura ospedaliera, il Sant’Andrea, a me cara dato che fu la mia Amministrazione ad aprirla dopo 30 di sprechi che l’avevano resa l’ennesima cattedrale nel deserto incompiuta». Lo afferma Francesco Storace, vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio e segretario nazionale della Destra, che ieri, ha presentato un’interrogazione urgente al presidente della Regione Lazio in merito alla nomina, decisa proprio da Zingaretti, di Egisto Bianconi, ai domiciliari nell’inchiesta «caro estinto» su un presunto giro di tangenti sui funerali, a direttore generale dell’Ospedale Sant’Andrea. «Anche ieri, dopo la notizia della conferma degli arresti – continua Storace -, Zingaretti ha proferito una sola parola. L’unica noticina, il presidente della Regione, la sussurrò il giorno dell’arresto di Bianconi per annunciare al mondo l’eroica decisione di sostituirlo con un commissario alla guida del nosocomio. Perchè quella nomina? Come quel manager, dopo anni di direzione amministrativa cominciata con Piero Marrazzo, ha potuto ottenere il più importante fra gli incarichi ospedalieri? Come mai, pur non essendo nemmeno nella lista dei 50 nomi di aspiranti direttori, la famosa »short list« grande vanto di Zingaretti, Bianconi ha ottenuto la direzione del Sant’Andrea? Chi lo ha imposto a Zingaretti? Il partito? O, dato che l’ospedale è azienda mista con l’Università, la nomina è frutto di qualche barone universitario? Il presidente della regione deve parlare. Ieri ho presentato anche un’interrogazione. Ma trasparenza esige che Zingaretti risponda subito, anche a mezzo stampa. Non vogliamo – conclude Storace – che si coprano i protettori dei trafficanti di cadaveri».

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