E' super Keita, la Lazio batte il Bayern. Pioli: "Lavoro di un anno, vogliamo la Champions" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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E’ super Keita, la Lazio batte il Bayern. Pioli: “Lavoro di un anno, vogliamo la Champions”

La Lazio batte di misura, 1-0, il Bayer Leverkusen e sogna di continuare l’avventura nell’Europa che conta. Il successo è frutto delle prodezze di un ragazzo di 20 anni che fino all’altro ieri chiedeva di essere ceduto (su di lui c’era l’Inter) e al quale Pioli, per mancanza di alternative, oggi ha deciso di dare fiducia, facendolo entrare al posto di uno spento Klose. Il campione del mondo è stato infatti costretto a uscire alla fine del primo tempo per problemi muscolari, che ora probabilmente lo costringeranno a saltare anche la prima di campionato contro il Bologna. La partita di questa sera ha confermato che la Lazio ha assoluto bisogno di un rinforzo in attacco. Intanto Keita è stato il mattatore cambiando letteralmente volto, con la sua vivacità e le sue giocate, alla squadra biancoceleste piuttosto spenta che si era vista nel primo tempo. Lui l’ha rilanciata e poi tenuta a galla, nonostante il calo fisico di alcuni suoi compagni ed un Lulic spaesato nella posizione di terzino sinistro. Ha deciso il match con il gol segnato con un bel diagonale dopo essersi ‘bevutò Tah, e prima ancora risultando il più pericoloso dei suoi, con due azioni che con un pò più di fortuna avrebbero potuto essere altrettante reti. La prima al 18′ st quando si è liberato bene, ma da posizione favorevole ha calciato alto, la seconda al 27′ st quando Felipe Anderson, in ombra ma in quel momento in grado di tirare fuori dal cilindro un colpo dei suoi, lo ha servito benissimo. Keita si è visto respingere la sua conclusione da Leno, autore di una parata decisiva. Lo stesso portiere del Bayer a inizio ripresa era intervenuto sempre su Keita toccandolo, e i laziali avevano reclamato il rigore. Ma forse c’era un penalty anche per il Bayer, al 31’ st per un tocco di braccio (largo) di Biglia su azione di Kiessling. La squadra tedesca del fischiatissimo d.g. Rudi Voeller (la curva Nord non poteva ignorare l’ex idolo romanista) recrimina su un gol annullato a Calhanoglu (ma il fuorigioco di Kiessling è sembrato esserci) e su due punizioni sempre del n.10 su cui Berisha si è ben disimpegnato. Meglio avrebbe potuto fare anche il subentrato Mehmedi ma per due volte si è ‘impappinatò in area. Di sicuro il team di Leverkusen, che comunque ha tenuto a lungo botta, nel ritorno del 26 dovrà risultare più incisivo per eliminare questa Lazio che ha dimostrato di avere carattere. Nel primo tempo l’iniziativa del gioco era stata in mano ai tedeschi, anche se il primo tiro in porta del match lo aveva effettuato Lulic, la cui conclusione era stata ‘sporcatà da un avversario e finisce alta. Anderson passava a sinistra ma continuava a incidere poco, anche se inventava una giocata d’autore con un perfetto assist a Klose che, al 26’, aggirava il portiere del Bayer ma poi, da posizione defilata, colpiva il colpisce il palo esterno alla destra di Leno. Questa azione era stata l’immediato ribaltamento di quella in cui Bender aveva a sua volta colpito in pieno il palo con una ‘legnatà da lontano. In precedenza il Bayer si era reso pericoloso anche al 23′ con un un tiro di Bellarabi di poco alto dopo una bella azione dello stesso n.38. Ultimo pericolo per Berisha nel primi 45’ il pallonetto da centrocampo di Calhanoglu che aveva visto fuori dai pali il portiere laziale. Per fortuna dell’albanese, la conclusione è finita fuori di poco. Poi la ripresa, e lo show di Keita, come dire che la Lazio ha ritrovato il suo ‘figliol prodigò.

È solo il primo tempo, ma la Lazio trasforma in vittoria i propositi della vigilia, aggiudicandosi l’andata del playoff di Champions League contro il Bayer Leverkusen. Decisivo proprio quel Keita dato per partente: «È una vittoria importantissima – dice l’attaccante – è stato il lavoro di tutto l’anno, ma ancora manca una partita: bisogna usare la cattiveria e grinta per il ritorno. Il gol l’ho dedicato alla squadra e a tutti i tifosi giunti a sostenerci. Se vado via? Parliamo di campo». «Ha fatto bene e sono molto contento. Ha dimostrato di essere pronto e di poter essere impiegato», il giudizio del tecnico Pioli. «Sono contentissimo per Keita perchè ha lavorato molto bene e questo è il risultato – aggiunge Klose che gli ha lasciato il posto per un infortunio muscolare (»penso sia grave«) -. Ancora non è finita, ho visto tante partite e come giocano in casa, ma possiamo farcela». Soddisfatto anche Pioli. «Tutta la partita è stata complicata perchè il Leverkusen gioca molto veloce, ti pressa – spiega l’allenatore – sapevamo che dovevamo soffrire ma siamo una squadra che lotta. Forse un gol segnato è troppo poco, ma abbiamo dimostrato di essere all’altezza e possiamo andare a Leverkusen a giocarcela. I ragazzi hanno dato la risposta che volevamo dare dopo un precampionato difficile e la sconfitta in Supercoppa. La squadra è da un anno che lavora a questo obiettivo: vogliamo giocare in Champions. Klose? Abbiamo delle necessità e l’infortunio di Klose amplifica queste necessità, anche se non possiamo cambiare lista Champions». «Iniziamo con il piede giusto – è il commento del patron Lotito -: la splendida e sofferta vittoria ci incoraggia a iniziare un’altra stagione memorabile e ci infonde fiducia. In Germania non sarà facile, ma sospinti dai nostri tifosi sono sicuro che i nostri ragazzi daranno il massimo per proseguire il cammino con lo spirito giusto. Voglio ringraziare tutto lo staff tecnico e la squadra, che oggi hanno dato prova di essere una compagine di primissimo livello. Voliamo alto come la nostra aquila». Pensa già al ritorno il tecnico del Bayer, Schmidt. «Abbiamo avuto più volte l’opportunità di fare gol, poi c’è stata la rete della Lazio e siamo andati un pò in difficoltà – ammette il tedesco -. Aspettiamo il ritorno e speriamo di fare meglio. Cercheremo di non prendere gol. La rete annullata? Penso sia giusto così». La Lazio ha reso noto che l’avviso dello speaker relativo alla possibile sospensione per cori razzisti, dato nel primo tempo, è dovuto a un «errore».

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