Due pesi e due misure. Per le vergogne dei politici romani non si indigna nessuno - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Due pesi e due misure. Per le vergogne dei politici romani non si indigna nessuno

funerale casamonicaChe ipocrisia, che vergogna. Un’intera classe politica nazionale e capitolina si indigna, si straccia le vesti, usa parole durissime nei confronti del funerale del boss, del capo della più importante famiglia mafiosa. Parole forti, minacciose, richieste di provvedimenti, caccia al colpevole. Nelle dichiarazioni rilasciate alle agenzie c’è di tutto. Pare che Roma sia stata violata, violentata dalle bizzarre, pacchiane esequie del padrino de noantri, al secolo Vittorio Casamonica, 65 anni. Specializzato in una ampia tipologia di crimini, potente e ricchissimo. Più volte le forze dell’ordine hanno effettuato blitz nel quartiere dei Casamonica e vi hanno trovato esagerazioni degne degli emiri del golfo e degli attori di Hollywood, a cominciare dai rubinetti dei bagni in oro massiccio. Robaccia, folklore. Ma la vergogna, quella vera, lor signori evidentemente non la conoscono. Un paio di riflessioni per capirci. Se i Casamonica sono quel che sono lo devono a un sistema che non è stato capace di mettere loro la museruola, di metterli in gabbia, di sconfiggerli. Complicità, connivenze, corruzione? Ciascuino è libero di interpretare. Ma l’antistato è vivo e vegeto e si autocelebra anche con il funerale hollywoodiano. Nessuno ha vergogna e prova indignazione per questo? Ancora. Proprio nei giorni scorsi la Corte dei Conti ha trasmesso alla Procura la documentazione inquietante di irregolarità nei contributi elettorali del Pd e della Lista Zingaretti, a Roma si passa da uno scandalo all’altro in Comune, in Regione, di quel mondo politico che punta il dito scandalizzato contro il funerale dei Casamonica non si salva quasi nessuno. Arrossiamo tutti ogni giorno e francamente della pagliacciata consumata dal clan malavitoso ci importa poco o nulla, ciascuno ha il diritto di rendersi ridicolo come vuole e se qualche irregolarità c’è stata nella cerimonia pazienza. C’è di peggio ogni giorno e tutti, soprattutto lor signori benpensanti, non hanno nulla da ridire. Giovanni Tagliapietra

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