I Casamonica difendono il prete e accusano: "Colpe di altri" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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I Casamonica difendono il prete e accusano: “Colpe di altri”

– Non è una normale domenica di preghiera a Don Bosco. Il funerale show di Vittorio Casamonica, quell’addio in stile ‘Padrinò al boss della zona ha lasciato una ferita aperta tra gli abitanti. Roma non vuole dimenticare, non vuole chiudere gli occhi davanti a quello sfregio a firma del clan, fatto di sopraffazione e presunzione. Oggi non è mancata una messa ‘blindatà, per paura che qualcosa potesse sfuggire ancora di mano. Intanto il quartiere si ribella. I fedeli difendono il parroco, «le colpe sono di altri» dicono. E i residenti cercano di allontanare il più possibile da loro quell’immagine di mafia-kitsch e urlano a gran voce: «Qui siamo persone perbene». In una piazza ‘sorvegliata specialè dalle forze dell’ordine in tanti si sono dati appuntamento per ribadire il loro sdegno per quanto accaduto pochi giorni fa. Non mandano giù quel funerale con carrozza sfarzosa, cavalli, musiche del ‘Padrinò e petali lanciati da un elicottero. Da una parte c’è un gruppo di scout insieme ad alcuni ragazzi di Libera, l’anti mafia militante. Dall’altra un gruppo di residenti scesi in piazza per dire «siamo persone perbene». E lo hanno fatto proprio davanti la chiesa di San Giovanni Bosco. «Qui si parla di uno schiaffo pubblico e morale da un clan mafioso che a Roma fa il bello e cattivo tempo – sbotta una donna – È un fatto grave quello che è accaduto. Così si legittima l’illegalità». «Questo è un quartiere di persone rispettabili non c’entra nulla con i Casamonica» le fa eco un altro abitante. Tra i cartelli che mostrano ‘Tuscolana in tilt, autobus bloccati e corteo scortato dai vigili di Roma Capitale. Il sindaco: non sapevo chiederò… non c’ero e se c’ero dormivo. Il parroco: non sapevo chi fosse, non ho visto il cartellone non ho sentito nulla. Si certo e io sono Naomi Campbell’, ‘Messaggio per la stampa estera: il quartiere di dissocia e precisa che alla funzione del boss era presente solo il clan mafioso Casamonica e nessun cittadino onesto della zonà. Per i fedeli della parrocchia di San Giovanni Bosco il parroco don Giancarlo Manieri non ha sbagliato nel celebrare il funerale di Vittorio Casamonica. E ribadiscono: «A giudicare è solo Dio, non noi. Chi è senza peccato scagli la prima pietra». «Ci dovevano pensare le istituzioni a fermare il funerale – commenta una signora prima di entrare in chiesa – Non è compito del parroco. Non è nè un commissario nè una guardia». Qualcuno oggi si lamenta della massiccia presenza di agenti della Digos, poliziotti e carabinieri. «Non è normale che ci sia tutto questo controllo oggi – commenta una residente – Ma dove stavano le forze dell’ordine il giorno dei funerali? Addirittura in chiesa c’erano. Mi sembrava di essere in un film…». Durante la messa di oggi, officiata proprio da don Giancarlo, nessun riferimento al caso Casamonica. Protagonisti invece sono stati Domenico e Francesca. Da 50 anni insieme, oggi hanno promesso ancora una volta l’un l’altra il loro amore davanti all’altare dove pochi giorni fa è stato dato l’ultimo saluto al boss Vittorio. Nessuno sfarzo: solo gli ‘sposì e i familiari con il nipotino a portare le fedi. «Non potevo non fare la cerimonia – dice la signora – Ho fatto i 25 anni qui. E sinceramente a noi interessa fare la nostra promessa di rinnovo. Ma ora basta: questa è la nostra chiesa». Insomma, come a dire, qui non c’è nessun Re di Roma. Non toccate il nostro quartiere.

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