Casamonica, funerali show: indaga la procura ma niente bis. Vallini: "Preghiamo per il rinnovamento" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Casamonica, funerali show: indaga la procura ma niente bis. Vallini: “Preghiamo per il rinnovamento”

Ora sul caso scaturito dal funerale in stile hollywoodiano di Vittorio Casamonica irrompe anche la magistratura. Lo spunto è arrivato da un esposto del movimento politico «Lega Italica» che punta l’indice verso autorità, politiche ed istituzionali, ritenute responsabili di non aver saputo evitare una cerimonia con sfoggio di carrozza e cavalli, un corteo di 250 auto e lancio di petali di rose da un elicottero, che ha fatto pensare ad uno di quei trattamenti che si riservano solo ad un «padrino». Il fascicolo aperto dalla procura di Roma è stato registrato come «atti relativi a», ossia senza ipotesi di reato, nè indagati. Gli accertamenti sono stati delegati al pm Roberto Felici. Il tutto alla vigilia della messa di suffragio in programma domani mattina, in forma strettamente privata, nella parrocchia di San Girolamo Emiliani di Casal Morena, estrema periferia della capitale dove viveva colui che era ritenuto il capo del clan dei Casamonica. La cerimonia, dopo il divieto di iniziative fastose disposto dalla Questura, sarà «sorvegliata speciale»: una ventina di agenti in borghese stazioneranno all’esterno della chiesa, mentre una ‘riservà di forze dell’ordine sarà pronta a raggiungere la parrocchia in caso di necessità. Particolare attenzione sarà inoltre riservata sul fronte della viabilità. Sulle limitazioni imposte ieri dalla Questura è intervenuto l’avvocato Mario Giraldi, storico difensore dei Casamonica: «Stiamo tornando al principio dello Stato etico – ha commentato – Lo Stato si occupa anche del modo di morire di un cristiano». Le misure adottate per domani seguono l’annuncio, da parte del prefetto Franco Gabrielli, del varo di «un nuovo modello informativo, un gruppo di raccordo, con tutte le forze dell’ordine, per indirizzare ai vertici del sistema le informazioni che servono» ed evitare che si ripetano casi come quello dei ‘funerali show’. La cerimonia che si terrà a Casal Morena doveva rimanere segreta. Ne è convinto padre Francesco Fissore, parroco della chiesa San Girolamo Emiliani. «Sarà una messa normale con le letture del giorno – ha precisato – esattamente come vengono celebrate per tutti». «Con i parenti – ha aggiunto il sacerdote – mi ero accordato di mantenere il massimo riserbo, evitando manifesti in giro. Anche io non l’avevo inserita sui fogli parrocchiali. Sarebbe stato meglio alla luce delle polemiche degli ultimi giorni». «Non è la prima volta che celebro messe in suffragio per persone della famiglia Casamonica – ha concluso padre Francesco – è da due anni che sono in questa parrocchia e non ho mai avuto problemi con loro. Anche per i funerali sono stati corretti. Sono venuti da me a chiedermi di poterlo celebrare al don Bosco per motivi di spazio perchè la chiesa è più grande. La mia è su strada e ha 250-300 posti a sedere. Io ho spiegato che non avevano bisogno di nullaosta. Non ho mai negato di celebrare la messa come è stato riportato da qualcuno». Domani a Roma andrà in scena un altro capitolo della saga Casamonica.

– «Andiamo a chiedere al Signore un rinnovamento per Roma e per la nostra Chiesa». Il cardinale vicario Agostino Vallini non aveva mai parlato in questi giorni di furiose polemiche sul funerale-show del boss Casamonica nella parrocchia di San Giovanni Bosco, al Tuscolano. Ma partendo stamane da Fiumicino alla guida del pellegrinaggio diocesano a Lourdes ha detto chiaramente quale sia la prima necessità, il «rinnovamento» di Roma, che richiede l’impegno dei fedeli. «Pregheremo per il Papa e per la sua missione. E per il Giubileo della Misericordia, che è una grande esperienza spirituale», ha aggiunto il card. Vallini, mentre questo giovedì il consiglio dei ministri affronterà proprio il caso Roma, con il maxi-dossier del prefetto Gabrielli e in vista del grande appuntamento del Giubileo, tra le tante incognite che ancora riguardano lo scandalo di Mafia Capitale. «Sarà innanzitutto una forte esperienza spirituale – ha detto il vicario del Papa per la diocesi di Roma prima dell’imbarco a Fiumicino – che ogni anno arricchisce noi stessi. Ci auguriamo che anche quest’anno il pellegrinaggio sia spiritualmente fruttuoso. È un cammino di fede che aiuta a vivere la vita. È un momento delicato, ma siamo ottimisti e pieni di speranza». La tradizionale visita a Lourdes della diocesi di Roma, insieme al pellegrinaggio nazionale dell’Opera Romana presieduto da mons. Liberio Andreatta, durerà fino a sabato con oltre mille fedeli partecipanti (tra cui anche un centinaio di universitari romani accompagnati dal vescovo ausiliare Lorenzo Leuzzi), che rifletteranno sul tema «la gioia della missione». «Nelle intenzioni di preghiera – ha spiegato mons. Andreatta -, oltre al Giubileo della Misericordia, che affidiamo alla protezione della Madonna di Lourdes, ci sono anche la pace, la stabilità e quelle migliaia di rifugiati in fuga dal Medio Oriente». Il pellegrinaggio a Lourdes parte in un momento particolare per Roma, in cui le immagini-shock del funerale di Vittorio Casamonica hanno esasperato i timori sul potere criminale nella capitale d’Italia, oltre a moltiplicare gli interrogativi sull’efficacia della vigilanza e della prevenzione. Per quanto riguarda, poi, la celebrazione delle esequie, Vallini ha lasciato parlare il suo ausiliare per il settore est di Roma, mons. Giuseppe Marciante: «Nessuno di noi sapeva», ha detto nei giorni scorsi a Radio Vaticana. «Certo se noi avessimo saputo che dietro questo funerale c’era questo spettacolo avremmo suggerito di celebrare le esequie in un modo più discreto». Proprio la necessità che il parroco interpelli il suo vescovo nel caso di funerali di un «peccatore manifesto», quando cioè si potrebbe dare scandalo ai fedeli permettendo le esequie, viene messa in evidenza oggi, sempre a Radio Vaticana, da don Giulio Maspero, teologo, docente alla Pontificia Università della Santa Croce. «Però sarebbe cosa giusta, in questi casi – aggiunge -, non anticipare il giudizio di Dio. Che spetta in ultimo solo a Lui». Don Maspero, mentre per domani è attesa la messa di suffragio per Casamonica nella parrocchia di Casal Morena, spezza anche una lancia in favore dei parroci, chiamati ad usare la misericordia, soprattutto in momenti drammatici come quello della morte: «È bene – dice – non giudicare, mai. Fare il parroco non è una cosa facile: spesso si è esposti a pressioni enormi. E tante volte anche la bontà e il dovere dell’accoglienza vengono strumentalizzati». Un giudizio di cui tenere conto, per quanto indiretto, oggi lo dà comunque il Papa in un tweet: «Un cristiano troppo attaccato ai soldi ha sbagliato strada». Parola di Francesco. Cas

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