Centimetri, goleade e veleni: è già Juve-Roma | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Centimetri, goleade e veleni: è già tempo di Juve-Roma

Anche i grandi tenori possono steccare una volta, ma alla seconda vengono subissati di fischi. È il rischio di Roma e Juve, avversarie irriducibili di tante sfide infiammate che incrociano i guantoni domenica in un prematuro regolamento di conti che nessuno avrebbe voluto ora. La Juve ha perso l’avvio in casa come non le è mai accaduto, la Roma ha mostrato lo stesso scarso appeal del suo scialbo 2015. Proprio ora che pensava di avere colmato il gap e di poter fare l’andatura e non di dover perennemente inseguire. Ma domenica palla al centro e vinca il migliore, con la sicurezza che sarà un verdetto che orienterà la stagione. Ma, vista la rivalità e i campioni in campo, non sarà una gara banale, come gran parte di quelle che l’hanno preceduta. Dai centimetri del famigerato gol annullato a Turone al 4-0 ‘e tutti a casà di Totti, dal gol scudetto di Cuccureddu nella chiacchierata sfida del 1973 alla rimessa di Aldair ‘sporcatà dal guardalinee: tra bianconeri e giallorossi, è storia di rivalità e di veleni che hanno infiammato gli ultimi 30 anni. Ma botte e risposte memorabili hanno dato sapore anche alle contese del passato remoto. Si comincia agli albori del girone unico, quando la Juve infrange il tabù di campo Testaccio infliggendo la prima sconfitta alla Roma di Ferraris IV con un 2-3 il 12 gennaio 1930. Ma una tremenda vendetta si consuma già l’anno dopo con un 5-0, che ispirerà il film di Mario Bonnard, con doppietta di Bernardini alla squadrone di Combi, Rosetta, Caligaris. Controreplica al fiele, un devastante 7-1 in casa nel 1932, maggiore score in 86 anni. La Roma subisce, ma assesta un 3-1 nel 1936 violando un campo imbattuto da quattro anni e sbarrando così la strada al sesto scudetto di fila. Palla al centro e a randellare è la Juve: 2-0 nel 1942 a una Roma sulla strada dello scudetto, poi prende a schiaffoni gli avversari nel 7-2 del 1950 con tripletta di Karl Hansen. La vendetta prende forma nel 1958 con il 4-1 alla super Juve del 1958 di Charles e Sivori. Passano 15 anni e la Roma, nell’ultimo turno del 1973, regala l’insperato scudetto grazie alla ‘fatal’ Verona del Milan: il vecchio Altafini e un siluro di Cuccureddu fanno il resto. La Roma di Liedholm e Falcao si presenta agguerrita alla sfida scudetto il 10 maggio 1981: Turone segna di testa ma il gol viene annullato per un fuorigioco che fa discutere per decenni. Arriva Falcao, la Roma vince lo scudetto del 1983, la Juve può solo ritardare l’evento imponendosi 2-1 all’Olimpico. Tre anni dopo, la grande illusione: Juve rincorsa, abbattuta 3-0 all’Olimpico poi raggiunta in vetta prima dell’harakiri con il retrocesso Lecce. Poi dopo un 5-0 nel 1990 con tris di Schillaci, nel ’95 nuove scintille: un guardalinee urta Aldair mentre rimette il pallone in gioco, assist per Ravanelli che segna tra furibonde proteste. La Roma si vendica vincendo lo scudetto 2001 anche con un 2-2 in rimonta (Nakata e Montella) a Torino, poi con Totti e Cassano infligge un poker nel 2004 col capitano che mima un gesto, 4-0 e tutti a casa, benzina sul fuoco per nuove polemiche moltiplicate dalla fuga di Capello alla Juve che incapperà in calciopoli, oltre ai veleni tra Moggi e Baldini, ai dispetti di mercato. Ma quel gesto porta male alla Roma che da allora raccoglie briciole per sei anni, compresi i 4-1 e 3-1 nel 2009. Pausa con successo esterno per 2-1 con gol di Riise, poi altri due ceffoni (4-0 e 4-1 a Torino) fino all’1-0 del febbraio ’94 firmato Totti. Ma da allora la Roma passa solo in Coppa Italia: tre ko di fila con un 3-0 in casa, uno 0-1 firmato dall’ex Osvaldo. Ma quello che pesa di più è il 3-2 di un anno fa quando la Roma sembrava lanciatissima. Veleni come se piovessero per i tre gol juventini (secondo la Roma due rigori inesistenti e un eurogol di Bonucci con Vidal in fuorigioco). Tanto per ricordare che Roma-Juve è sempre una sfida rusticana, non come l’inutile 1-1 del ritorno di maggio. Ma domenica le grandi nemiche devono sfoderare gli artigli, a fine agosto la stagione è già nel vivo.

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