Giubileo, nuove regole per gli appalti: antidoto contro le mafie. Soddisfazione dal Vaticano | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Giubileo, nuove regole per gli appalti: antidoto contro le mafie. Soddisfazione dal Vaticano

– Gare più veloci, cantieri aperti h 24, controllo dei lavori in corso di svolgimento e supervisione dell’Anac. È all’interno di questo perimetro, caratterizzato da un lato da regole stringenti e dall’altro dalla volontà di accelerare il più possibile sulle opere, che da settembre partiranno gli interventi per preparare il Giubileo. Insomma, il modello Expo, con il ruolo di regista affidato al prefetto Franco Gabrielli, prestato alla Capitale per accelerare le opere e insieme alzare le difese immunitarie contro il rischio di appetiti sugli appalti in stile Mafia Capitale. «Sarà un grande test – spiega l’assessore alla Legalità della Capitale Alfonso Sabella – della centrale unica dei lavori pubblici, delle procedure di sorteggio delle imprese e di tutte le misure di trasparenza introdotte fino ad ora, ma Roma ce la farà». Stamane la giunta, presieduta dal vicesindaco Marco Causi, ha approvato il nuovo Piano organico e coordinato degli interventi per il Giubileo. I tempi di aggiudicazione delle gare di appalto dovrebbero ridursi a 10-14 giorni, per far partire le opere necessarie a settembre. Si prevede un ampliamento dei servizi nei settori strategici della pulizia e manutenzione della città, bagni pubblici, tutela del verde, mobilità, infrastrutture ciclabili e aree pedonali. E ancora: riqualificazione delle arterie viarie più interessate dai flussi turistici e manutenzione della rete metropolitana e tranviaria. «Il Consiglio dei ministri ha varato una delibera che consente una riduzione dei tempi delle procedure a evidenza pubblica – annuncia il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti -. Abbiamo fatto riferimento alla metodologia Expo, dove l’Autorità anticorruzione ha un compito di supervisione sulle procedure in modo da rafforzare l’azione della giunta capitolina in vista della realizzazione delle opere». «Non mi pare ci siano novità – il commento di Sabella – Come a Milano per l’Expò il coordinamento sarà dato al prefetto, non credo nè Pisapia e Maroni si sentano commissariati. L’unica differenza purtroppo sono i soldi…». Le risorse restano l’ultima questione da mettere a punto in modo definitivo, anche se è ormai da tempo assodato che a mettere le risorse è il Campidoglio, grazie all’allentamento del patto di stabilità. La prossima settimana il vicesindaco con delega al Bilancio Marco Causi incontrerà di nuovo De Vincenti insieme a rappresentanti del Mef. Oltre ai 50 milioni dello sblocco del patto di stabilità già accordati (e grazie ai quali sono stati previsti già 84 interventi) sono in ballo un’altra trentina di milioni, che potrebbero arrivare dalla gestione commissariale del debito storico di Roma. Il ruolo di coordinamento spetterà, come previsto, a Franco Gabrielli. «Non cèè nessun commissariamento di Roma – le parole di De Vincenti – ma un ruolo di raccordo del prefetto». Soddisfatti sia il sindaco Ignazio Marino, sia il suo vice Causi che afferma: «Roma può affrontare la sfida del Giubileo con la certezza che l’impegno del Comune sarà costantemente supportato dall’esecutivo nazionale». – Il pacchetto di misure varato oggi in consiglio dei ministri, acquisendo il piano integrato per il Giubileo messo a punto dal Campidoglio, incontra la soddisfazione del Vaticano, impegnato in sede bilaterale con le autorità italiane nella preparazione del grande evento che vedrà confluire a Roma milioni di pellegrini dall’8 dicembre prossimo al novembre 2016. «Apprendo con soddisfazione e approvazione di questo pacchetto di misure», spiega all’ANSA mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio della Nuova evangelizzazione, incaricato da papa Francesco dell’organizzazione dell’Anno santo straordinario dedicato alla Misericordia. «Sono misure impegnative – osserva – rese necessarie anche dalla brevità dei tempi, ma che vengono a corrispondere alle oggettive esigenze di un evento così importante come questo». Dopo il passaggio di oggi, con cui la macchina organizzativa in vista dell’evento ha compiuto un deciso passo in avanti, mons. Fisichella rinnova la sua fiducia che «Roma ce la farà», respingendo possibili preoccupazioni per i tempi che si stringono. «Credo che le sfide organizzative, che sono oggettive – afferma il presule – richiedono una regia in grado di avere una operatività immediata pur nel rispetto della legge e delle regole». «Da questa prospettiva – aggiunge – mi sembra che noi seguiamo con fiducia il lavoro che il consiglio dei ministri ha approvato e sono certo che nelle prossime riunioni della commissioni bilaterale avremo modo di confrontarci direttamente sulle questioni che coinvolgono sia la Santa Sede, sia l’Italia». Quindi il regista del Giubileo parla anche dell’allarme corruzione sollevato nei confronti del grande evento dopo i fatti legati all’inchiesta di Mafia Capitale, mentre oggi il consiglio dei ministri ha approvato il piano con cui il Campidoglio potrà operare in deroga dall’ordinaria amministrazione consentendo così gare più veloci, seguendo il modello Expo utilizzato a Milano. La vicenda di Mafia Capitale, spiega mons. Fisichella, «è giunta in un momento tale da dover far prendere consapevolezza a tutti dell’urgenza di un’azione che abbia a rimettere di nuovo la legalità al centro». «Sono sicuro – sottolinea – che con i provvedimenti presi si potrà lavorare a beneficio dei pellegrini e della città che ne trarrà anche in futuro benefici». Oggi da Lourdes, dove guida il pellegrinaggio della diocesi di Roma, sulla città ha lanciato invece un allarme il cardinale vicario Agostino Vallini: «Roma oggi è una città anemica spiritualmente», condizione – ha detto – che «dà il via a tutte quelle conseguenze morali negative; perciò c’è bisogno di una nuova linfa vitale che la percorra».

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