Da verde ai nomadi: le 8 sfide per cambiare la città. Tregua Marino-Renzi, ma il sindaco resta in esilio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Dal verde ai nomadi: le 8 sfide per cambiare la città. Tregua Marino-Renzi, ma il sindaco resta in esilio

Nel giorno più nero per il Campidoglio il ‘marzianò, ormai americano, sindaco Marino decide di rimanere in vacanza oltreoceano: quello che va in scena a migliaia di chilometri da lui è l’applicazione di un abile Lodo Capitale che salva Roma ma non il suo primo cittadino. Niente scioglimento per mafia, niente commissariamento per la Capitale d’Italia ma una vera «scorta» amministrativa per Marino che da ora in poi sarà di fatto affiancato dal super prefetto Gabrielli. Il lunghissimo braccio di ferro col premier Renzi, iniziato con l’invito esplicito a Marino «a governare o ad andare a casa», si chiude con la freddezza di una soluzione apparentemente indolore. E un sassolino di nome Silvia Scozzese tolto dalla scarpa: l’ex assessore al bilancio, entrato in rotta di collisione con Marino, ritorna per volere del governo ad occuparsi di Campidoglio come commissario per la gestione del debito del Comune di Roma. Dal sindaco arriva solo una nota ore dopo il Consiglio dei Ministri. Si dice «soddisfatto per le decisioni che arrivano dal Governo» perchè «si è tolta dal tavolo l’ipotesi dello scioglimento del Campidoglio e le parole di Alfano spazzano via i rumors sul commissariamento». Questo era ciò che lo preoccupava. E dalle vacanze americane Marino magnifica la collaborazione col Governo e con Franco Gabrielli, il prefetto che dovrà non solo sovrintendere ad «otto ambiti» fondamentali del Campidoglio ma anche alla prova del Giubileo. Ma vista da Roma la storia sembra un’altra: a sancire la tutela di Roma Capitale e del Giubileo sotto l’egida del prefetto, è il ministro dell’Interno Angelino Alfano. Il sindaco continuerà a prendere le sue decisioni, ci mancherebbe, ma dovrà consultare Franco Gabrielli. E se il discorso non fosse ancora chiaro, il governo ha preparato anche la griglia degli ambiti: 8 in tutto, «su cui chiederò al prefetto di stabilire un piano col sindaco, per l’adozione di atti di indirizzo». Gli ambiti sono sconfinati e vanno dai tre settori inquinati da Mafia Capitale, ovvero ambiente-patrimonio-sociale, fino agli appalti, al monitoraggio della centrale unica degli acquisti, ai controlli interni, alla verifica dei contratti, compresi quelli di Ama, l’azienda-cassaforte dei clan. Insomma Gabrielli dovrà amministrare, eccome. A Roma Marino ha lasciato il suo luogotenente Alfonso Sabella, quello da lui scelto per puntellare di legalità un Campidoglio indebolito. «Il governo ha riconosciuto il nostro lavoro», tuona dalla tv l’assessore magistrato, più veemente del mite vicesindaco Marco Causi a difendere Marino. A tenere la barra in un Campidoglio svuotato dalle ferie, nonostante il D-Day, resta proprio il fresco di nomina ma non neofita Causi. Con aplomb british sottolinea che «i provvedimenti del governo rilanceranno Roma». Sceglie il taglio basso Causi, un pò per indole un pò per buon senso politico. E incassa le lodi del governo. Il sottosegretario De Vincenti è eloquente: «Marino non c’è? Causi fa un lavoro egregio». E pare sia proprio questa la linea del governo.

Verde pubblico e ambiente, emergenza casa ma anche immigrazione e campi nomadi. E poi appalti, regolamenti comunali, monitoraggio della centrale unica degli acquisti, rafforzamento dei controlli interni, verifica dei contratti compresi quelli di Ama, la municipalizzata super infiltrata da Mafia Capitale. E ben 18 dirigenti sorvegliati speciali. Avrà un bel lavoro da fare il prefetto Franco Gabrielli dalle parti del Campidoglio. Dovrà controllare tutti i settori finiti tra i tentacoli della Cupola nera di Mafia Capitale in un co-working tra Campidoglio e Prefettura deciso oggi dal governo Renzi. Ma a Palazzo Senatorio fanno notare che il sindaco-chirurgo e il suo team si erano già mossi per rafforzare il ‘sistema immunitariò contro le infiltrazioni mafiose. E che per i dirigenti è già scattata la rotazione. Resta il fatto che ora il prefetto Gabrielli da domani non lavorerà solo a Palazzo Valentini. DIRIGENTI ‘COMPROMESSÌ. Il ministro dell’Interno Angelino Alfano dà il via alle procedure per la rimozione di una ventina di dirigenti comunali ‘compromessì. Una mossa tanto attesa in Campidoglio. «Ogni giorno ruotano una decina di dirigenti perchè abbiamo varato un piano senza precedenti in Italia» spiega l’assessore alla Legalità Alfonso Sabella. VERDE E AMBIENTE. La Cupola mafiosa di Carminati&Co faceva affari ‘green’. E il settore della manutenzione del verde è stato particolarmente colpito. Proprio per questo il Campidoglio ha sospeso 58 bandi. L’ultima scommessa di Marino sono invece i Punti Verde Qualità, progetto degli anni ’90 naufragato poi nel malaffare. . EMERGENZA CASA. Serve trasparenza ma soprattutto legalità per affrontare l’emergenza casa. Proprio qualche giorno fa la task-force del Comune ha individuato 743 abusivi nelle case popolari. Il Campidoglio punta anche a dire addio ai residence. È stata lanciata per la prima volta una gara europea sull’abitare. In arrivo dal primo gennaio 2016 più di mille nuovi alloggi per famiglie con fragilità e persone deboli. IMMIGRAZIONE. Priorità sarà affrontare il problema del sovraffollamento di immigrati e rifugiati a Roma, la principale fonti di business di BUzzi. Ma soprattutto sarà garantire che l’accoglienza avvenga sempre nella legalità, evitando che si trasformi in un business. CAMPI NOMADI. A Roma ci sono più di 8mila tra rom, sinti e camminanti. L’idea dell’amministrazione Marino è quella di superare definitivamente il sistema campi. Anche aprendo le graduatorie per gli alloggi popolari. Si tratta di una «sfida culturale» per il sindaco-chirurgo visto che «la maggioranza della popolazione romana ha una fortissima resistenza ad offrire loro la possibilità di avere case popolari».

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