Roma, da Szczesny a Dzeko: 5 ragioni per sognare. Si vola anche in borsa, ma conta la Champions | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Roma, da Szczesny a Dzeko: 5 ragioni per sognare. Si vola anche in borsa, ma conta la Champions

Una campagna acquisti indovinata, un capitano pronto a dare il suo contributo nel momento del bisogno, un allenatore che ha nel dna la vittoria al terzo anno sulla stessa panchina, un presidente che non vede l’ora di scrivere il suo nome nella storia del club, un ambiente nuovamente entusiasta. Nella Roma, dopo anni di promesse non mantenute, sembra esserci finalmente il giusto mix per puntare al sogno tricolore. A Trigoria la parola ‘scudettò non viene pronunciata da nessuno, nemmeno da Rudi Garcia, scottato lo scorso anno dal proclama divenuto boomerang. Eppure, le ragioni per essere ottimisti nella Capitale sono almeno cinque. Innanzitutto, il successo sulla Juventus ha mostrato che Sabatini si è mosso bene sul mercato. Szczesny tra i pali regala sicurezza a tutta la squadra, l’arrivo di Digne sembra aver finalmente colmato la lacuna storica sulla fascia sinistra, Dzeko è il centravanti che tutti sognavano dai tempi di Batistuta, e che assieme a Salah e Iago Falque forma un tridente ben assortito. Insomma, se capitan Totti darà il suo contributo quando chiamato in causa, e se anche il difensore Ruediger e il mediano Vainqueur si inseriranno a dovere nell’ingranaggio romanista, la rosa sarà profonda e ricca di soluzioni. Starà poi a Garcia guidare il gruppo al successo. E alla sua terza stagione sulla panchina giallorossa il francese sogna di ripetere quello storico double (campionato e coppa nazionale) centrato col Lille proprio al terzo anno. A difendere il lavoro di squadra e tecnico c’è poi James Pallotta, che dall’America vigilia a distanza sulla quotidianità di Trigoria continuando a lavorare sodo per garantire alla Roma un ruolo da prima della classe. «Questo è il mio terzo anno da presidente. In estate abbiamo attuato dei cambiamenti, e credo che la differenza già si veda. Abbiamo messo a disposizione di Rudi alcuni ottimi calciatori, gente di carattere, e oggi assistiamo a qualcosa di straordinario – ha spiegato a Roma Radio -. Abbiamo una grande squadra in campo e ottimi ricambi in panchina. Serve soltanto un pò di tempo per amalgamare il tutto. Per il resto, è normale che quando le cose non vanno la colpa vada agli allenatori, o a me, o a Sabatini, è una ruota che gira. Forse in estate è toccato a Rudi, e adesso sarà il turno di qualcun altro». Anche se il successo sulla Juventus ha riportato un entusiasmo generale: «È stata la migliore partita degli ultimi dodici mesi, li abbiamo messi all’angolo. Sono orgoglioso di come la squadra abbia portato a casa la vittoria. Sappiamo di avere una squadra con carattere e con il recupero di un paio di infortunati penso che abbiamo buone possibilità di fare una bella stagione. Tuttavia, è soltanto una partita – ha ricordato Pallotta -. Quando abbiamo preso il gol, devo essere sincero, è subentrato un certo nervosismo. Avevamo dominato la partita ed è bastato un passaggio un pò pigro per riaprire la gara. Poi però ci ha pensato Szczesny con quella parata che per me è stata la giocata della partita». Che però la Curva Sud ha seguito in silenzio: «È un pò frustrante assistere alla gara e vedere lo zoccolo duro della nostra tifoseria non sostenere la squadra, inscenando quella che chiama uno sciopero. Non ho mai detto nulla contro la Curva Sud – ha ribadito il presidente -. Ho semplicemente detto che ci sono alcune mele marce. Non ho detto nulla contro i tifosi della Roma, mi sono rivolto soltanto a una piccolissima frangia che crea problemi alla nostra squadra. È stata una delusione, ma sono stato orgoglioso del comportamento del resto dello stadio. E spero che la maggior parte dei tifosi capisca che stiamo cercando in tutti i modi di mettere una grande squadra in campo. E con il tempo speriamo che possano arrivare titoli. Speriamo possa essere l’inizio di qualcosa di speciale».- La supremazia in campo sulla Juventus ha scatenato gli entusiasmi sulla Roma anche in Borsa: il titolo, forte per tutta la prima seduta dopo la giornata di campionato, ha chiuso in rialzo di oltre il 5% a 0,619 euro dopo un massimo di giornata toccato a quota 0,637. Ma i saldi di chiusura non dicono tutto: anche gli scambi sono stati intesi (superiori a 1,2 milioni di titoli) a testimonianza di un interesse soprattutto emotivo, perchè quello che conta davvero per i conti della società sono i ricavi della Champions league. Il titolo della società giallorossa è infatti ancora molto lontano dai massimi storici a 1,7 euro dell’autunno 2013 quando, come le altre società del calcio quotate, tutte molto volatili, si trovò al centro della speculazione sulle quotazioni che l’imprenditore indonesiano Thohir stava dando all’Inter acquisendone il controllo. Così come si è lontani da quota un euro, raggiunta prima dell’arrivo di Pallotta sulle voci infondate di un interessamento del finanziere Soros. Comunque, oltre ai buoni segnali sportivi, per la Roma ne vengono di confortanti dalla stessa Champions. L’esclusione della Lazio dopo la sconfitta nei preliminari dovrebbe portare nelle casse dell’A.S. Roma (come in quelle della Juventus) un’iniezione di liquidità di quasi 10 milioni per il fatto che parte dei diritti televisivi della coppa regina vengono ripartiti su base territoriale, cioè per Paese, e quindi nel caso dell’Italia tra due squadre invece che tre. E proprio la mancata partecipazione alla Champions pesa sulla Lazio più che la sconfitta in campionato: il titolo della società biancazzurra ha ceduto nella prima seduta della settimana il 4%, portando a oltre il 14% il calo dai preliminari e a un ribasso del 36% rispetto ai massimi toccati in primavera, quando invece la Lazio ebbe l’accesso alle due gare secche per tentare l’ingresso nei ricchissimi gironi invernali della coppa. Non molto diverso – ma attenuato dalla sicura partecipazione al girone della massima rassegna calcistica continentale – l’andamento della Juventus: nella seduta dopo la sconfitta di Roma, chiusa prima della fine ufficiale del calcio mercato, il titolo della società bianconera ha concluso le contrattazioni in calo dell’1,85% a 0,25 euro, con un calo del 6% dall’inizio del campionato e del 25% rispetto alla cavalcata della scorsa stagione verso la finale di Champions.

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