Agguato in periferia, presi i due responsabile | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Agguato in periferia, presi i due responsabile

A 24 ore dal tentato omicidio avvenuto in via Domenico Baccarini, alla Romanina, alla periferia della Capitale, la polizia ha arrestato due dei presunti responsabili. La vittima, un pregiudicato italiano di 25 anni, era stato raggiunto da due proiettili al braccio e al fianco mentre era in auto a Torrenova con un’altra persona. Poco distante è stato trovato un fuoristrada probabilmente usato dagli stessi aggressori.In manette sono finiti un 41enne e un 44enne, entrambi originari di Palermo, che dovranno rispondere di tentato omicidio aggravato in concorso ai danni di un giovane di 25 anni. L’episodio è avvenuto nella notte tra l’1 e il 2 settembre, quando alcune telefonate al 113 hanno segnalato alla Polizia colpi d’arma da fuoco in via Domenico Baccarini e la presenza di un giovane sanguinante in un fuoristrada. Gli agenti giunti sul posto, dopo aver constatato la presenza in terra e sull’auto di alcuni proiettili di diverso calibro, hanno effettuato una perlustrazione trovando in una via adiacente un Suv chiaramente abbandonato con le portiere aperte e con segni di speronamento. Risalendo a colui che aveva preso a noleggio l’auto, la vicenda ha cominciato a chiarirsi. Individuata un’abitazione a Riano gli agenti hanno fatto irruzione sorprendendovi i due arrestati che sono stati accompagnati negli uffici del Commissariato Romanina. Nel frattempo sono state individuate alcune telecamere presenti sul posto che hanno permesso di vedere i due abbandonare l’auto e fuggire, mentre una terza persona, con evidenti problemi di deambulazione dovuti forse all’impatto con l’auto della vittima, cercava con difficoltà di dileguarsi. Gli investigatori hanno quindi effettuato un controllo presso gli ospedali della zona, venendo a conoscenza che un giovane, subito dopo i fatti, era dovuto ricorrere alle cure mediche per alcune ferite alle gambe. Il ritrovamento di un revolver 38 special provento di furto, molto probabilmente una delle armi utilizzate nel tentato omicidio, ha permesso di chiudere il cerchio. Le motivazioni che hanno causato il tentato omicidio sarebbero in ambito familiare. I dissidi tra il giovane ferito e uno dei partecipanti all’agguato, suo zio, sarebbero da ricercare in un presunto debito non onorato da parte di quest’ultimo nei confronti del nipote, con le conseguenti richieste di denaro divenute sempre più pressanti e minacciose. I due uomini sono stati arrestati e una terza persona è ricercata.(

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