Mafia capitale, Ozzimo chiede il rito abbreviato. Procura verso il no al patteggiamento di Buzzi | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Mafia capitale, Ozzimo chiede il rito abbreviato. Procura verso il no al patteggiamento di Buzzi

– L’ex assessore del Comune di Roma Daniele Ozzimo, già rinviato a giudizio con rito immediato nel maxiprocesso su Mafia Capitale che inizierà il 5 novembre, chiede di essere giudicato con rito abbreviato, che permette uno sconto di pena fino ad un terzo. Ad annunciarlo in una nota i suoi avvocati, Luca Petrucci e Danilo Leva. «Convinti che dagli atti processuali si possa dimostrare la assoluta estraneità del nostro assistito dai reati a lui contestati – affermano – abbiamo chiesto di definire il processo con rito abbreviato».- È intenzione degli inquirenti della Procura di Roma dare parere negativo alla nuova istanza di patteggiamento a 3 anni e 9 mesi presentata ieri dai difensori di Salvatore Buzzi, figura chiave nell’inchiesta su Mafia Capitale. Nei prossimi giorni arriverà la decisione ufficiale dopo il «no» già espresso alla prima richiesta di patteggiamento (3 anni e sei mesi) presentata nel giugno scorso dal ras delle cooperative romane. Nell’impianto accusatorio dei pm a Buzzi viene contestato, in primo luogo, di aver agito con metodo mafioso nell’associazione guidata, secondo chi indaga, da Massimo Carminati. Sul fronte delle indagini, i pm stanno procedendo con la chiusura di alcuni filoni del maxiprocedimento come ad esempio quello che coinvolge l’ex capo di gabinetto della Regione Lazio, Maurizio Venafro, e il presidente del consorzio Sol.Co. Mario Monge e che riguarda l’appalto del Recup, il numero unico sulle prenotazioni sanitarie. Nelle scorse settimane è stata notificata agli indagati la chiusura indagine, atto che precede di norma la richiesta di rinvio a giudizio. Intenzione degli inquirenti è, comunque, tentare di riunire anche queste posizioni al maxiprocesso che inizierà il 5 novembre e che vede alla sbarra già 49 persone.

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