Scuola, sciolto il nodo delle precarie: salve in duemila | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Scuola, sciolto il nodo delle precarie: salve in duemila

– Le precarie ‘storichè della scuola di Roma possono tirare un sospiro di sollievo. «Abbiamo sciolto il nodo dei precari storici, evitando le disparità di trattamento tra i precari nelle scuole statali e quelli nelle comunali», annuncia il ministro della P.A. Marianna Madia postando una circolare a tema. Questo comporta che «i Comuni sono nelle condizioni di firmare i contratti – spiega l’assessore alla Scuola di Roma Marco Rossi Doria – È la svolta che aspettavamo e che a Roma ‘salvera» il posto di lavoro di circa 2000 persone nel 2015-2016«. Il nodo in questione traeva origine da una sentenza della Corte Europea di Giustizia che ha stabilito che non si può assumere a tempo determinato il personale che abbia già svolto più di 36 mesi di servizio. Una soluzione era stata trovata per i contratti a tempo determinato nelle scuole statali, ma non comunali. Circostanza che aveva creato grande allarme tra lavoratrici e sindacati, nonchè problemi alla riapertura dei nidi. »Ora possiamo rientrare nella regolarità dell’anno scolastico – dice ancora l’assessore Rossi Doria – Ringrazio i ministeri interessati, la presidenza del Consiglio e le lavoratrici che hanno mantenuto una posizione equilibrata. La giunta comunale di Roma insieme all’Anci continuerà a lavorare per consolidare questo risultato in termini politici e giuridici«. Solo ieri educatrici, genitori e sindacati erano scesi in piazza per manifestare contro quelli che definivano veri e propri »licenziamenti«. »La circolare della Ministra Madia è un punto a favore delle precarie dei nidi romani e della loro mobilitazione. Adesso il Comune di Roma non ha alibi – il commento del segretario della Fp Cgil Roma e Lazio Natale Di Cola – Vanno ritirati i bandi e serve subito una soluzione per garantire l’occupazione di queste professioniste. Bisogna tutelare le loro competenze e preservare i servizi che offrono in modo definitivo, per uscire dalla costante incertezza. Chiusa questa partita bisognerà però risolvere il nodo generale: uscire dalla fase patologica dell’atto unilaterale per ripristinare un clima di normalità per tutti i 24.000 dipendenti, ma aggiungerei una situazione contrattuale ed economica dignitosa. È una delle condizioni necessarie per il rilancio della macchina amministrativa capitolina«.(

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