Veltroni intervista Falcao: "Potevo allenare la Roma". Migranti, giallorossi in campo per raccolta fondi | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Veltroni intervista Falcao: “Potevo allenare la Roma”. Migranti, giallorossi in campo per raccolta fondi

«Nel ’91 con Dino Viola avevamo raggiunto un accordo perchè io allenassi la Roma per due anni, ma il presidente stette male e poi morì». È uno dei passi della lunga intervista con Paulo Roberto Falcao, con cui l’ex vicepresidente del Consiglio Walter Veltroni prosegue la sua collaborazione con il «Corriere dello Sport-Stadio». Nel colloquio riportato oggi sul quotidiano romano, l’ex campione brasiliano ripercorre le tappe più importanti della sua esperienza nella Capitale che, dopo gli anni del secondo scudetto giallorosso, fu molto vicina ad avere un seguito, stavolta dalla panchina. Fra gli altri argomenti toccati, c’è poi la vicenda del rigore non calciato contro il Liverpool nella finale di Coppa dei campioni dell’84. Mentre, sul presente, Falcao esprime la convinzione che la Roma, con l’arrivo di Dzeko, possa vincere lo scudetto. E infine, alla domanda su Totti: «Meritava il Pallone d’oro. Se solo avesse disputato una finale di Champions…». Riunire la comunità calcistica internazionale per la raccolta di fondi utili a fronteggiare l’escalation della crisi dei rifugiati: questo l’obiettivo di James Pallotta, presidente della Roma, che davanti al dramma dei profughi ha deciso di scendere in campo a sostegno dei milioni di rifugiati che hanno abbandonato le proprie abitazioni a causa di guerre e persecuzioni, e che ogni giorno rischiano la vita nel tentativo di raggiungere una terra più sicura. Martedì prossimo la Roma illustrerà il proprio piano per «Football Cares», un programma che nasce con la speranza di vedere i club e i tifosi mettere da parte ogni rivalità e unire i propri sforzi per destinare fondi ad associazioni benefiche impegnate ad arginare la crisi umanitaria. Nei giorni scorsi alcuni club in Germania, Scozia e Spagna hanno già annunciato iniziative volte alla raccolta dei fondi da destinare alla crisi dei rifugiati, ma l’approccio di «Football Cares» è differente e mira ad unire l’intero movimento calcistico sotto la stessa bandiera perchè, spiega la Roma, «unendo le forze possiamo tutti fare la differenza nelle attività di supporto ai rifugiati, al fine di alleviarne le sofferenze». Quello della Roma è quindi un appello a tutti i club del mondo a supportare «Football Cares». Un sito di aste dedicato all’iniziativa sarà presto lanciato per dare l’opportunità a club e tifosi di giocare il proprio ruolo. I sostenitori di ogni squadra, a loro volta, sono invitati a sposare la causa con un’offerta. Martedì il club giallorosso e Pallotta daranno quindi il calcio d’inizio a «Football Cares» con un’importante donazione. Tutti i fondi raccolti, attraverso le aste e le donazioni on-line, saranno equamente distribuiti tra le quattro organizzazioni umanitarie impegnate sul campo: Alto Commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati (Unhcr), Save the Children, International Rescue Committee e la Croce rossa.

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