Assedio degli urtisti in Campidoglio, è crisi con la comunità ebraica | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Assedio degli urtisti in Campidoglio, è crisi con la comunità ebraica

È crisi aperta tra la Comunità Ebraica di Roma e il Campidoglio. Il motivo dello scontro è lo spostamento degli urtisti, i venditori di souvenir, dalle loro postazioni nel centro di Roma. Il trasferimento quest’estate fu deciso dal Comune, parallelamente a quello dei camion bar dai via dei Fori Imperiali e dintorni. E da allora tra il Comune e la categoria, composta in grandissima parte da esponenti della comunità ebraica romana, non si è raggiunto alcun accordo sulla nuova sistemazione. «Una crisi c’è, è innegabile – ha affermato la presidente della Comunità Ruth Dureghello scesa in piazza oggi accanto ai venditori di souvenir -. È la prima volta nella storia della comunità che manifestiamo in questa maniera accanto a una categoria». Sotto al Campidoglio, accanto ai commercianti persino il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni: «Siamo qui per un problema di lavoro e di dignità del lavoro per famiglie che da mesi sono state private dei mezzi di sussistenza. Questo ci viene negato con tutta una serie di promesse e rinvii assolutamente intollerabili. Siamo qui per dare appoggio sociale a una categoria che è gravemente a rischio in questo momento». «A luglio l’amministrazione ci aveva comunicato che entro 10 giorni, al massimo 15, saremmo entrati nei nostri luoghi di lavoro nell’area del Colosseo, sebbene in posizioni diverse – ha raccontato Fabio Gigli presidente di un’associazione rappresentativa dei venditori -. Invece siamo al 10 settembre e il risultato è che siamo senza lavoro. Ci hanno dato delle postazioni che sono più piccole di quelle per un cane: ne vale della dignità del lavoro e delle persone». Tra i cartelli esposti dai manifestanti: «Marino ricorda le promesse», «La storia siamo noi» e «Marino hai tolto il lavoro a centinaia di famiglie romane». Per Dureghello «quando le promesse non vengono mantenute creano delle situazioni di disagio, di fronte alle quali non possiamo rimanere insensibili e tanto meno inermi». Dal Campidoglio sono arrivate le parole, più concilianti, dell’assessore Roma Produttiva Marta Leonori: «Resta la disponibilità amministrazione a dialogare per trovare delle possibili sistemazioni, fermo restando le regole e le prescrizioni che insistono nelle aree monumentali. È molto apprezzabile la volontà manifestata dagli operatori di modernizzare le loro attività e, come ho confermato ai rappresentati della comunità ebraica, siamo pronti a un confronto per fare passi avanti».

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