Casamonica, Vespa: "Lasciateci fare il nostro mestiere, tv pubblica tratta tutto". Sabella: "Sono base mafia" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Casamonica, Vespa: “Lasciateci fare il nostro mestiere, tv pubblica tratta tutto”. Sabella: “Sono base mafia”

– «Lasciateci fare il nostro mestiere». Lo ha detto Bruno Vespa a Porta a Porta rispondendo all’assessore capitolino Alfonso Sabella che, in merito alla puntata che ha ospitato i Casamonica ha chiesto al conduttore che fossero presenti le vittime del clan. «Quando Biagi ha intervistato Sindona, c’erano forse le vittime? – ha chiesto Vespa a Sabella – e c’erano le vittime quando è stato intervistato Buscetta o quando Michele Santoro ha intervistato Ciancimino?». «Credo anche io che a Roma debba essere restituita la dignità ma credo anche che questa città la dignità non l’ha persa a causa di Porta a Porta». Lo ha detto Bruno Vespa rispondendo all’assessore Alfonso Sabella nel corso della trasmissione in onda ieri sera. «Abbiamo invitato due persone incensurate, molto vicino a Vittorio Casamonica che non era nè un mafioso nè uno spacciatore. La famiglia Casamonica è molto complessa e con un alto tasso di criminalità ma ripeto, i due ospiti sono incensurati». Lo ha detto Bruno Vespa a Porta a Porta. «Vittorio Casamonica ne ha combinate più di Carlo in Francia – ha detto – ma non ha mai avuto avvisi di garanzia».

«Lavoro nel servizio pubblico da quando sono nato e penso che il servizio pubblico debba trattare tutto, dipende da come lo si fa. I problemi non si risolvono spegnendo le telecamere ma acchiappando i criminali». Lo ha detto Bruno Vespa all’assessore alla Legalità di Roma, Alfonso Sabella, a Porta a porta dopo le polemiche sull’apparizione della famiglia Casamonica in trasmissione. «Vera Casamonica è la nuova regina del clan e vedendo la trasmissione non so dire se fosse più burina o coatta. Qui a Roma non ho ancora capito la differenza, me la devo far spiegare». Lo ha detto l’assessore alla Legalità del Campidoglio, Alfonso Sabella, a Porta a Porta in onda ieri.- «Quello che è passato ieri è l’aspetto folkloristico e patinato della mafia, che è la cosa più pericolosa». Lo ha detto l’assessore capitolino alla legalità Alfonso Sabella intervenendo a Porta a Porta. «Dietro la simpatia burina-coatta di Vera si cela violenza, dolore. Ci sono tante vittime e grazie a Dio non siamo ai livelli di Casal di Principe o Corleone. Ma si parla di controllo di una parte della città», ha aggiunto. – «Spegnere i riflettori su questa vicenda sarebbe stato meglio, dopo un funerale che tutti – ha aggiunto Sabella – hanno percepito come un’offesa alla città. In ogni caso questa non è una puntata riparatrice. Credo sia finito il momento delle polemiche: bisogna – ha concluso – rimboccarci le maniche e tirare fuori la mafia dal tessuto della città».

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