Mafia capitale, M5s: "Ombre su Regione per la vicenda Cotral" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Mafia capitale, M5s: “Ombre per la vicenda Cotral”, Storace: “Denunciammo tutto”. L’azienda smentisce

«Dagli atti dell’inchiesta di Mafia Capitale continuano a emergere dettagli dell’intromissione della politica al soldo del Mondo di Mezzo». Lo afferma in una nota la capogruppo M5s Valentina Corrado. «L’articolo pubblicato oggi dal Messaggero – aggiunge – non si basa sul verbale dell’interrogatorio di un arrestato, che potrebbe essere interessato a sviare le indagini, ma sulla denuncia di un consigliere di amministrazione di Cotral a seguito di presunte intimidazioni da parte anche di consiglieri regionali. I fatti riportati nell’articolo, qualora confermati, sarebbero gravissimi quindi ci attendiamo chiarimenti da parte dei due presidenti di commissione che, nell’attesa, dovrebbero lasciare i propri incarichi. Zingaretti dovrebbe dimettersi – prosegue – non solo perchè Lena e Ciarla sono colleghi di partito, ma perchè anche in questo caso emergerebbe il ruolo del suo fiduciario Venafro, ennesimo segno dell’influenza del suo capo di gabinetto nella gestione degli appalti. Non bisogna aspettare il processo per accorgersi che i cittadini laziali, nonostante un appalto milionario, viaggiano a bordo di mezzi sporchi e insicuri, tra ritardi, cancellazioni e avarie nè che la Giunta in questi due anni non ha fatto nulla oltre promettere nuovi poltronifici e cambiare membri dei CDA, in una partita a scacchi da cui la legalità e il rispetto del bene pubblico, se continuiamo così, non possono che uscire sconfitti».«Un bell’applauso al presidente Zingaretti, all’assessore Civita, alla presidente Cotral Colaceci e a tutta la servitù che straparla ogni volta che l’opposizione solleva un problema, anche col nostro Giornale d’Italia, anche con una interrogazione. Poi, tanto, arrivano i carabinieri. Puntualmente, succede stavolta proprio al Cotral, l’azienda regionale di trasporto pubblico. Il 29 luglio denunciammo, con tanto di interrogazione ed editoriale sul nostro quotidiano, una gara sospetta nelle pulizie, da 30 milioni, con addirittura il coinvolgimento di aziende legate a Mafia capitale e l’estromissione di un membro del consiglio d’amministrazione, Paolo Toppi, che aveva chiesto lumi sull’operazione (per la cronaca sono stati recentemente nominati anche i revisori dei conti, cioè i controllori, e tutti di osservanza zingarettiana). Tacque la regione; tacque la Cotral. Ma la giustizia legge, guarda, verifica. I Ros hanno raccolto la denuncia del consigliere cacciato dal Cda ed è partita l’inchiesta. Due consiglieri regionali del Pd, Lena e Ciarla – presidenti di commissione, ma non di quella sui trasporti… – rischiano grosso, avrebbero sollecitato le dimissioni dell’amministratore in questione. E perché? Di che si impicciano? È vero che Lena disse a Toppi di parlare a nome di Maurizio Venafro, all’epoca capo di gabinetto di Zingaretti costretto alle dimissioni per l’inchiesta Mafia capitale? Questa gara non è stata sottoposta al vaglio dell’Anac, l’autorità anticorruzione di Cantone. Ora si capisce perché». Lo scrive, in una nota, e sulla sua pagina Facebook Francesco Storace, vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio e segretario nazionale de La Destra.«In merito all’affidamento dell’appalto per le pulizie degli autobus, degli impianti e delle sedi Cotral, l’azienda precisa che la proposta di riduzione dei costi delle gara è un’iniziativa del nuovo management che ha avuto mandato dalla Regione Lazio, fin dal principio, di contenere la spesa per portare la società in una situazione di equilibrio economico, garantendo percorsi trasparenti. In questo quadro è maturata la decisione di ridurre l’importo della base d’asta di otto milioni di euro. All’esito della discussione, avvenuta nel Cda del 14 novembre 2014, il voto è stato unanime». Così in una nota il Cotral. «I vertici dell’azienda – aggiunge il comunicato – hanno inoltre comunicato alle competenti autorità l’elenco delle ditte risultate qualificate alla gara di affidamento del servizio di pulizie, al fine di garantire ulteriore trasparenza e attivare ogni opportuna verifica. Si precisa infine che la riduzione da cinque a tre del numero dei membri del Cda è in linea con i principi di contenimento della spesa definiti nella Legge di Stabilità 2015, recepiti dalla Regione Lazio nel piano di razionalizzazione delle società partecipate».

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