Mattarella alla festa di Castelporziano: "Ora basta pigrizie" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Mattarella alla festa di Castelporziano: “Ora basta pigrizie”

– Superare «inerzie e pigrizie» che troppo spesso sono una scusa per non affrontare di petto i problemi, per abbattere le troppe barriere mentali che rallentano la crescita dell’Italia e del rafforzamento dell’etica dei cittadini. Questo è l’invito che Sergio Mattarella rivolge da Castelporziano, un tempo segreta e misteriosa tenuta presidenziale alle porte di Roma. Una riflessione che scaturisce dal grande successo dell’iniziativa voluta dal Quirinale per mettere a disposizione gli ampi spazi (e naturalmente la bellissima spiaggia) di Castelporziano ad un gruppo di disabili che quest’estate hanno usufruito di una serie di servizi dedicati, anche con la collaborazione di Regione Lazio e Comune di Roma. La cerimonia per salutare gli ospiti del progetto (sarà replicato la prossima estate) si è trasformata presto in una festa allegra ed informale. Senza «barriere», appunto. Nè architettoniche, nè di approccio in un pomeriggio sereno dove gli organizzatori hanno saputo condurre la festa senza false retoriche. Le centinaia di ospiti ed i loro parenti hanno presto rotto il protocollo e sulle note di una «band» si sono scatenati nei prati della tenuta, tra «trenini» e tanti, tantissimi, selfie con il presidente. Che non si è mai sottratto stringendo mani e ricevendo baci fino al termine dell’evento, chiuso da una spettacolare discesa di 5 paracadutisti del Tuscania che hanno anche creato una scia tricolore nel cielo. «Avete visto? Si può fare», ha osservato soddisfatto Mattarella salutando gli ospiti, i volontari e tutto il personale che ha reso possibile una scommessa come quella dell’apertura estiva di Castelporziano alla disabilità. «Ci si chiedeva ‘chissà se riusciremo a superare i problemi. Non è stato difficile, è costato solo qualche piccolo sforzo. E questo – ha osservato – mi fa riflettere perchè non è così difficile abbattere le barriere architettoniche, si può fare», ha detto il capo dello Stato in un breve intervento. Quindi, allargando il concetto, Mattarella ha spiegato che «le barriere più difficili da abbattere sono però quelle della nostra mentalità». Muri che uniti «a pigrizia e inerzia» portano a non affrontare i problemi, «a non volersi aprire ed accogliere». «Questa è – ha concluso – una indicazione per tutti perchè ci si impegni un pò di più, perchè si realizzi quello che qui è stato possibile fare con poca fatica».

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