Adescò un uomo in chat e lo uccise: inglese condannato a 16 anni | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Adescò un uomo in chat e lo uccise: inglese condannato a 16 anni

Adescava in chat omosessuali allo scopo d’incontrarli e poi rapinarli. In un caso due però la rapina finì nel sangue. Per questo Jason Peter Marshall, 27enne inglese originario di Greenwich, è stato condannato oggi a 16 anni di reclusione. La sentenza è stata emessa dalla I Corte d’assise d’appello di Roma, i cui giudici hanno ridotto la condanna a 22 anni inflitta al giovane dalla Corte d’assise di Frosinone nel luglio dello scorso anno. La riduzione è stata motivata col fatto che a Marshall sono state concesse le attenuanti generiche prevalenti sulle aggravanti contestate, nonchè disposta la sua assoluzione dalle accuse riferite a una rapina e un danneggiamento. Nella notte tra il 21 e il 22 febbraio 2013 Marshall fu arrestato in flagranza di reato per tentato omicidio, perchè accusato dell’aggressione, a scopo di rapina, di Umberto Gismondi. Dopo avergli spruzzato al volto dello spray urticante, secondo gli investigatori il giovane gli aveva legato i polsi con nastro adesivo, e poi lo aveva colpito per derubarlo. Nel corso degli accertamenti emersero indizi in merito all’omicidio di Vincenzo Iale, commesso qualche giorno prima e sul quale gli inquirenti stavano già svolgendo indagini. Omicidio che, secondo l’accusa, era stato commesso anche in questo caso dopo un rapporto sessuale e allo scopo di rapina. In entrambi i casi, Marshall aveva conosciuto le sue vittime su una chat d’incontri per adulti e poi era andato nelle loro rispettive abitazioni. Ma, mentre nel primo caso, la vittima dell’aggressione era riuscito a sopravvivere al tentativo di soffocamento nel caso di Iale, invece, l’appuntamento in casa, a Torvaianica, ebbe un esito tragico dopo un rapporto sessuale (l’uomo fu colpito con numerose coltellate al torace e strangolato con un filo elettrico). I giudici hanno disposto che, a pena espiata, il giovane inglese passi non meno di tre anni in una Casa di cura e custodia.

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