Giubileo, al lavoro per il decoro. Ma per Acer "occasione persa", sindacati: "Paura per appalti" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Giubileo, al lavoro per il decoro. Ma per Acer “occasione persa”, sindacati: “Paura per appalti”

– Oltre duecento lavoratori socialmente utili, cassaintegrati e in mobilità, verranno impiegati a cavallo dell’inizio del Giubileo per il decoro della città. È quanto stabilito oggi dalla giunta capitolina. «Oggi – ha spiegato l’assessore ai Lavori Pubblici Maurizio Pucci – la Giunta comunale ha approvato una delibera che prevede un intervento di sostegno e reddito per 220 lavoratori socialmente utili, cassaintegrati e in mobilità, che verranno impiegati per interventi di decoro urbano, come la pulizia delle caditoie, dei tombini e ‘bocche di lupò. Le aree di maggiore criticità ovviamente verranno concordate con i municipi e il progetto durerà tre mesi. L’operazione sarà condotta di concerto con la Città metropolitana tramite Capitale Lavoro cui è affidata la selezione del personale con avviso pubblico presso i centri per l’impiego che uscirà nei prossimi giorni. A inizio ottobre inizierà questa attività, tre mesi a cavallo dell’inizio del Giubileo. Ovviamente anche la formazione del personale è affidata a Capitale Lavoro così come la fornitura di dispositivi per la sicurezza personale e delle strumentazioni utili a compiere i lavori che saranno manuali e con camioncini elettrici». – «La nostra prima preoccupazione per il Giubileo è che si è persa l’occasione di riqualificare la città: con 30 milioni più IVA non ci fa nulla nemmeno il più piccolo Comune, figurarsi Roma. E poi: mancano due mesi e mezzo all’inizio dell’Anno Santo, cosa si può fare di serio in un tempo così stretto? Terzo: perchè Roma e Milano, che ospitano due grandi eventi come il Giubileo e l’Expo, sono stati trattati in maniera così diversa dal Governo? A Roma non è arrivata una lira di finanziamento pubblico. Infine, non siamo d’accordo con i metodi di gara perchè si è tornati alle procedure negoziate che non permettono a tutti gli operatori con i requisiti di partecipare». Lo dice il presidente dell’Acre Edoardo Bianchi. «I nostri timori per il Giubileo sono, nel grande, di ritrovarci di nuovo di fronte alle procedure che hanno caratterizzato l’epoca di mafia capitale. Nel piccolo, di ritrovare l’evasione contributiva anche nei cantieri del Giubileo. Per evitare illegalità, lavoro nero e opere non fatte bene serve il confronto con l’amministrazione e un protocollo di intesa. L’assessore Pucci ci ha convocato per lunedì, dobbiamo bonificare insieme il terreno del Giubileo ed escludere dai lavori le imprese che fanno lavorare in nero». Lo dice il sindacalista Fillea Cgil, Mario Guerci, anche a nome anche di Filca Cisl e Feneal Uil. «Con i tempi ridotti dell’iter amministrativo e con i fondi a disposizione, 50 milioni, credo che entro l’inizio di ottobre partiranno i cantieri. Se poi arriveranno altri fondi apriremo altri cantieri nel 2016. Si tratta di interventi per la cura e la manutenzione della città questo non è il Giubileo delle opere». Lo ha detto l’assessore all’Ambiente Estella Marino interpellata in merito.«I lavori a Termini stanno procedendo bene. Siamo quindi ben più veloci di quanto pensassimo e questo significa anche meno disagi». Lo ha detto l’assessore ai Lavori Pubblici Maurizio Pucci interpellato a margine della Giunta. «Il Governo non sta aiutando Roma, siamo sconcertati per quello che sta accadendo sul Giubileo. Da Palazzo Chigi di fatto non sono arrivati soldi per la Capitale perchè i 50 milioni di cui tanto si parla – solo 30 ad oggi per le opere – sono solo un’addizionale Irpef che pagano i romani. La deroga è stata solo sui tempi di pubblicazione e non sulle procedure di aggiudicazione. E anche per quanto riguarda l’Anac non capiamo che tipo di collaborazione ci sarà per non mettere i cantieri a rischio». Lo dichiara Riccardo Drisaldi, presidente Federlazio Edilizia, associazione di imprese. «La città e le imprese pagheranno la mancanza di programmazione, visti i tempi strettissimi a cui si è arrivati, e con queste procedure – senza le deroghe richieste ad aprile dal Comune al Governo che avrebbero condotto a maggiori automatismi nelle procedure di aggiudicazione degli appalti – le gare rischiano di andare incontro alle stesse problematiche che hanno portato al fenomeno Mafia Capitale. Il Comune sta cercando di fare il possibile in emergenza ma i presupposti non lasciano ben sperare», conclude.

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