Mafia capitale, sos appalti. Il prefetto Gabrielli dice 'no' al 5% per le cooperative | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Mafia capitale, sos appalti. Il prefetto Gabrielli dice ‘no’ al 5% per le cooperative

Sindacati preoccupati dal massimo ribasso, «che potrebbe generare lavoro nero ed evasione fiscale», fanno sapere che «l'89% dei cantieri a Roma non è in regola»

– Gli appalti per le opere della Capitale da mettere al sicuro da infiltrazioni mafiose ma anche da procedure che non rispettano la legge a danno di lavoratori e cittadini. Un’esigenza irrinunciabile dopo Mafia Capitale e con il Giubileo che preme alle porte. E il prefetto Franco Gabrielli avverte: riservare il 5% alle coop nasce da una buona intenzione, «favorire il mondo economico che ruota attorno alla solidarietà» ma per come è stato usato «è criminogeno e va rivisto». Ed infatti l’Anac, per voce del suo presidente Cantone, dice che quella modalità di appalto ha generato irregolarità per 4 anni a Roma «con gare senza controllo». A questo quadro si aggiunge l’allarme dei sindacati sui cantieri del Giubileo. Preoccupati dal massimo ribasso, «che potrebbe generare lavoro nero ed evasione fiscale», fanno sapere che «l’89% dei cantieri a Roma non è in regola». Ma l’allarme più forte sul pericolo di appalti malati lo lancia il presidente dell’Autorità nazionale Anticorruzione Cantone che, all’interno della relazione sulle amministrazioni capitoline tra il 2011 e il 2014, spiega che «ci sono appalti che possono essere dati per legge anche senza gara, ma noi abbiamo verificato che molti sono stati assegnati senza gara anche se non c’erano quei presupposti» e questo sistema «è praticamente in gran parte quello» sul quale si è radicata Mafia Capitale; non tutti gli appalti irregolari sono necessariamente oggetto di corruzione, ma quel sistema di illegalità ha finito per favorire meccanismi corruttivi«. Un sistema che, scrive la stessa Authority, ha raggiunto il suo apice con Alemanno ed è stato ereditato. Un pericolo particolarmente sentito in vista dell’Anno Santo considerati anche i tempi strettissimi in cui il Campidoglio è costretto ad operare. Ma a costringere i sindacati di settore a lanciare l’sos, oggi, è stato l’annuncio dell’assessore ai Lavori Pubblici, Maurizio Pucci, che ha parlato di ribassi d’asta pari al 25-35% con un risparmio di circa 10 milioni. »I ribassi d’asta sono l’anticamera del lavoro nero e dell’evasione fiscale, dei materiali scarsi e della mancanza di sicurezza sui cantieri«, tuonano Cgil, Cisl e Uil del settore edile. »Il problema non sono i ribassi d’asta – ha risposto l’assessore capitolino alla Legalità Alfonso Sabella – ma il mancato rispetto della legge: il costo del lavoro non è soggetto a ribasso d’asta così come gli oneri di sicurezza«. Ma i sindacati rincarano la dose e fanno sapere che »l’89% dei cantieri a Roma non è in regola«. E alle sollecitazioni non si è sottratto nemmeno l’assessore Pucci che ha stato fissato per lunedì un incontro con i sindacati per discutere dell’argomento. (

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