“Ville storiche abbandonate al degrado”: la denuncia di Italia nostra
La situazione di degrado e di incuria in cui versano le ville storiche e le alberate cittadine «va avanti da vent’anni, non possiamo dare la colpa a ‘Mafia Capitale’, è una situazione che si conosceva e che l’inchesta ha solo fatto venire a galla». È quanto sottolinea la vicepresidente di Italia Nostra Roma Vanna Mannucci all’Adnkronos, in merito alla situazione delle ville storiche e delle alberate romane. Per la Mannucci il problema principale è che «le ville storiche sono considerate semplici ville di quartiere dove entrano giardinieri assolutamente inesperti, tanto è vero che con la Regione Lazio abbiamo avviato tutte le procedure per fare un corso formazione per giardinieri specializzati e quindi in grado di occuparsi delle ville storiche che, chiaramente, devono essere trattate diversamente dalle alberate cittadine». «Purtroppo non ci sono progetti di restauro né per le ville storiche né per il verde cittadino -sottolinea la vice presidente romana di Italia Nostra Roma- manca la cognizione del patrimonio che deve essere gestito facendo delle analisi approfondite per vedere, ad esempio, quale albero deve essere sistemato. Gli alberi cadono perché nessuno si occupa di sapere quale sia il loro stato di salute». La Mannucci ricorda che «un tempo esisteva la mitica scuola dei giardinieri. I nostri giardinieri -racconta- erano noti in tutto il mondo, eravamo dei leader in questo settore, ormai abbiamo perso questa leadership». Sul degrado e la sporcizia nelle ville della Capitale la Mannucci spiega: «contro la maleducazione di molti romani -ammette- è necessario che il Comune dia delle direttive di comportamento e coordini i vari assessorati competenti. Il sistema infatti non funziona perché non c’è un collegamento tra i vari assessorati». Tra le ville storiche che versano maggiormente in una situazione di degrado, afferma la vice presidente di Italia Nostra Roma, c’è villa Borghese che definisce «un disastro totale. È intollerabile che in un parco come villa Borghese si possa calpestare il prato, giocare a pallone ecc., il giardino deve essere un luogo per rifarsi gli occhi e ammirare e contemplare le bellezze che offre la natura. Spetta poi al sindaco -dice Mannucci- ridare alla città quello che manca, come ad esempio dei luoghi preposti a giocare a pallone». Per non parlare del concorso ippico a piazza di Siena: «Abbiamo chiesto numerose volte un incontro con l’assessore all’ambiente Estella Marino per evitare che il concorso ippico continui a svolgersi a piazza di Siena -conclude- proponendo un’altra magnifica location, un ippodromo a Tor Di Quinto sicuramente più adatto allo scopo, ma non siamo mai stati ricevuti. Ho visto con i miei occhi -conclude- quando hanno montato le travi tra le siepi di bosso e questo è intollerabile».
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