Colosseo, Camusso: "Non contrapporre diritti a modernità. Franceschini: "Sindacati sapevano dello sblocco pagamenti" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Colosseo, Camusso: “Non contrapporre diritti a modernità. Franceschini: “Sindacati sapevano dello sblocco pagamenti”

La vicenda dei lavoratori del Colosseo spinge il segretario generale della Cgil Susanna Camusso a chiedere di smettere di «contrapporre ogni volta l’idea di modernità e di civiltà del Paese ai diritti dei lavoratori». È quanto afferma concludendo il direttivo della Lombardia e aggiungendo che «non ci sono mai obblighi per le controparti, come quello di convocazione o di congelamento, non si può discutere di queste cose scaricando sui lavoratori le inefficienze della politica». In particolare Camusso sottolinea che «tutto viene messo sul piatto della fruizione a prescindere dalle condizioni delle persone» addette alla custodia dei beni o all’erogazione dei servizi pubblici. Secondo Camusso le inefficienze della politica riguardano «beni culturali e pubblica amministrazione» e quindi «bisogna ricominciare a raccontare cosa fanno i lavoratori pubblici». Nel caso del Colosseo «il custode non apre solo i cancelli – spiega – deve seguire i turisti per evitare che quel patrimonio unico dell’umanità venga vandalizzato», quei lavoratori, a suo dire, «hanno tra le tante cose la responsabilità di una delle vetrine dell’Italia, forse meritano che ci sia un riconoscimento». Sulla vicenda ha sottolineato poi che, da parte di tutti i lavoratori, ci deve essere «un punto di solidarietà che quando lo si perde ci si trova in una china complicata». In particolare, ha sottolineato Camusso, «il Colosseo apre per 11 ore e i lavoratori hanno i turni, non bastano e ci vogliono gli straordinari, da più di un anno non gli venivano pagati, così si sono permessi di fare una assemblea, commettendo un reato di lesa maestà». La leader della Cgil ha ricordato i casi in cui «opere e monumenti sono stati chiusi al pubblico per interi weekend per ricevimenti di ministri», oppure il caso della National Gallery di Londra che «è stata chiusa per un fine settimana e Cameron, che non è un leader progressista, non ha fatto nulla». «Basta dietrologie. Ecco le comunicazioni ufficiali che, meglio di ogni altra cosa, tolgono via ogni dubbio sui tempi e i modi di emanazione del decreto legge per la fruizione del patrimonio storico e artistico della Nazione». Così il ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini interviene sul caso Colosseo rendendo pubblico il contenuto delle lettere con cui il Mibact ha comunicato alle parti sociali, prima dell’Assemblea del 18 settembre, l’iter del pagamento degli arretrati. «Ecco le date significative dell’interlocuzione tra la direzione generale bilancio e le parti sociali», si legge in una nota diffusa dal Mibact. «L’11 settembre – precisa la nota – è stata inviata una lettera alle organizzazioni sindacali che riassumeva lo stato dei pagamenti e rendeva noto di aver sbloccato lo »Straordinario 2015«, di aver avviato la procedura per il pagamento dei »Progetti locali 2015« e informava sullo stato di pagamento del Fondo unico di amministrazione del 2015′, pari a 49,8 milioni di euro». Il «14 settembre è stata inviata una lettera alle organizzazioni sindacali che comunicava lo sblocco del pagamento dei ‘Progetti locali 2015′ (pari a 12,8 milioni di euro)». E ancora il «17 settembre, ossia il giorno prima dell’assemblea al Colosseo, è stata inviata una lettera alle organizzazioni sindacali per comunicare l’autorizzazione del Mef al pagamento dei 49,8 milioni di euro del »Fondo unico di amministrazione del 2015’ e che il decreto di ripartizione sarebbe stato emanato il 21 settembre«. Infine »oggi, 21 settembre, coerentemente con quanto annunciato, è stato firmato dal direttore generale Bilancio il decreto che chiude la questione degli arretrati 2015«. »Il problema del pagamento degli arretrati 2015 è dunque un problema risolto – conclude Franceschini – e il decreto di ripartizione di oggi chiude una questione su cui stavamo lavorando da mesi. Abbiamo risolto per il passato – conclude il ministro – e stiamo lavorando per evitare che nel futuro si possano ripetere questi ritardi. Proprio in queste ore è infatti in corso un’interlocuzione con il Mef per rendere più semplici e snelle le modalità di pagamento di tutte le componenti accessorie dello stipendio del personale del Mibact«.

email

Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login