Parentopoli, il sindaco Marino: "Ama licenzi, anche se esiste il rischio cause" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Parentopoli, Marino: “Ama licenzi, anche se esiste il rischio cause”

Poi l'annuncio del chirurgo: "Voglio diminuire la tassa sui rifiuti del 5%, per dare risposte ai problemi che più angustiano i cittadini"

– Non ha dubbi Ignazio Marino sul destino degli assunti in Ama durante la cosiddetta ‘Parentopolì: licenziamento. Anche se si andrà incontro a cause e rischio risarcimenti a più cifre. E questo perchè «è il segnale giusto non solo per l’azienda ma anche per la città». Non solo: il sindaco promette anche ai romani che presto la tassa sui rifiuti sarà abbassata almeno del 5%. Il chirurgo dem tira dritto nella vicenda Ama, la municipalizzata che si occupa di rifiuti nella Capitale. Una «partita difficile», lui stesso la definisce, in cui è convinto però «prevarrà la ragionevolezza». E sul caso dei licenziamenti ‘degli amici degli amicì fatti durante l’era Alemanno è chiaro: «Personalmente se fossi io il capo azienda affronterei anche il rischio di una causa per risarcimento perchè a volte il simbolo di un gesto è più importante del valore economico». L’azienda, secondo alcune indiscrezioni, nutrirebbe dubbi sulla possibilità di procedere ai 41 licenziamenti dei ‘raccomandatì per il rischio di cause risarcitorie. Ma il sindaco insiste da giorni per i licenziamenti anche se osserva che «è una decisione che spetta all’azienda. Nessun sindaco se ne deve occupare. Purtroppo abbiamo visto con la giunta Alemanno cosa succede quando un sindaco se ne è occupato: sono state assunte persone non per merito e concorso ma per chiamata diretta». Secondo i magistrati, nel caso delle 41 assunzioni, avvenute tra il 2008 e il 2009, «come appurato dalla pg – si legge nelle motivazioni della sentenza – molti degli assunti erano legati a rapporti di parentela o affinità con esponenti politici o persone a costoro vicine ed erano espressione del volere, per nulla trasparente, dell’amministratore delegato». Tra gli assunti oltre a quello che sarebbe poi diventato il genero dell’ ex ad Franco Panzironi, il figlio del responsabile della segreteria di Alemanno, la figlia del caposcorta di quest’ultimo e almeno altre sei persone vicine ad ambienti della politica locale romana. La partita Ama si gioca non solo sul versante trasparenza-legalità ma anche su quello della pulizia della città. «Una priorità» per il Campidoglio soprattutto visto l’avvicinarsi del Giubileo della Misericordia. Priorità che il sindaco vuole affrontare anche con l’aiuto dei romani che saranno chiamati fra 6 mesi ad una sorta di referendum per ‘giudicarè se le strade dei loro quartieri sono pulite o no e sulla base di questo valutare l’affidamento a privati del servizio in alcuni municipi. «La città non è pulita come dovrebbe essere – ribadisce Marino – Per questo abbiamo pensato nel riaffidare ad Ama il servizio di chiedere all’azienda di valutare scientificamente la pulizia delle strade, l’efficienza del ciclo dei rifiuti». E per i romani all’ orizzonte anche uno sconto sulla tassa rifiuti. «Vogliamo diminuire almeno del 5% la tassa per la raccolta e lo spazzamento dei rifiuti a carico dei cittadini» la promessa di Ignazio Marino. Intanto resta lo spettro dello sciopero dei lavoratori contro la privatizzazione e possibili «spacchettamenti» di Ama. I sindacati confermano lo stato di agitazione e puntano il dito contro la fresca delibera di giunta che riaffida il servizio ad Ama per 15 anni e chiede alla municipalizzata di guardarsi intorno alla ricerca di possibili partner privati. Un’eventualità che preoccupa non poco i sindacati ma anche Sinistra Ecologia e Libertà, partito che sostiene la maggioranza in Campidoglio anche se in appoggio esterno. Ma sulla privatizzazione Marino è stato già chiaro. Non la vede come un’eresia.

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