Il sindaco Marino torna negli Usa, a Philadelphia per seguire il Papa. E scoppia la polemica | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Il sindaco Marino torna negli Usa, a Philadelphia per seguire il Papa. E scoppia la polemica

– Neanche il tempo di far dimenticare le polemiche per le ferie negli Stati Uniti, mentre a Roma un funerale si trasformava in un tributo ad un boss dei Casamonica, ed ecco il sindaco Ignazio Marino sfidare ancora malumori e preparare di nuovo le valige. Destinazione, ancora una volta, gli States. E la motivazione ai detrattori appare bizzarra: andrà a Philadelphia, dove lo ha invitato il primo cittadino, in occasione della visita del Papa. Tra due giorni dunque Marino volerà nella «sua» Philadelphia che lo ha visto chirurgo e dove ha molti amici. Una decisione che ha riattizzato la polemica nella Capitale, con l’ex sindaco Gianni Alemanno che accusa Marino di «scappare ancora una volta da Roma». E Giorgia Meloni che gli ricorda ironicamente: «che ogni domenica a Roma c’è l’Angelus del Papa…». E proprio il partito della Meloni, tacciato duramente dal sindaco di «rappresentare la mafia», ha annunciato che presenterà un esposto alla Corte Conti sui viaggi del sindaco. Ma il Campidoglio precisa che essendo Marino ospite del Comune di Philadelphia le spese verranno coperte da chi ha invitato il primo cittadino. E il vicesindaco Marco Causi bolla la polemica come «ridicola» e come «la peggiore manifestazione di un’Italia autarchica e retrograda». Infatti, ricorda, «tra i doveri del sindaco di una delle più importanti capitali europee, che sarà presto teatro di un evento planetario come il Giubileo e che si candida a ospitare le Olimpiadi del 2024, c’è anche quello di rappresentare la città e i cittadini sulla scena internazionale». A Palazzo Senatorio, tuttavia, si sono vissuti giorni di tensione. Memori delle tante polemiche dell’agosto scorso sulla «sede vacante» e col sindaco tra Caraibi e Usa, alcuni uomini dello staff avevano mostrato cautela sul nuovo viaggio sempre negli States. Ma il sindaco doveva onorare un impegno col primo cittadino di Philadelphia e probabilmente rinsaldare un rapporto, già ottimo, con Bergoglio in vista del Giubileo. Così Marino, sindaco di Roma ma col cuore anche a stellestrisce, ha deciso di sfidare la nuova ondata di polemiche. «Da #Marino idiosincrasia per #Roma: appena può va via. Forse anche lui ha capito che sua presenza nella #capitale è inutile se non dannosa», twitta la deputata di Forza Italia Annagrazia Calabria. «Marino la smetta di fare il ‘turista per semprè oppure, se proprio non vuole stare a Roma, si dimetta da sindaco», tuona la deputata della Lega, Barbara Saltamartini. Polemiche scontate se si pensa che le vacanze della discordia della scorsa estate sono terminate il 3 settembre scorso. E mentre il sindaco si riposava oltreoceano, ad agosto, a Roma il ministro Angelino Alfano riferiva la decisione del consiglio dei ministri di sciogliere il municipio di Ostia e di «mettere sotto osservazione» il Campidoglio salvandolo dal commissariamento. Intanto c’è chi, sarcasticamente, si prepara ad affrontare eventuali emergenze. Più volte infatti, in concomitanza dei viaggi del sindaco la Capitale ha dovuto affrontare situazioni difficili come il caso dei vigili assenteisti la notte di Capodanno o quello dell’inseguimento mortale finito nel sangue in via Battistini costato la vita a una donna filippina. «Oddio e questa volta cosa ci capiterà?», si scherza tra le stanze del Campidoglio.

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