L'Espresso compie 60 anni e si mette in mostra al Vittoriano | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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L’Espresso compie 60 anni e si mette in mostra al Vittoriano

– «l’Espresso» compie sessant’anni e si mette in mostra al Vittoriano, nel cuore di Roma. Venerdì 2 ottobre alle 16 si inaugura, nelle sale espositive dell’Altare della Patria, la mostra «La nostra storia. 60 anni dell’Italia e del mondo attraverso le fotografie dell’Espresso», a cura di Bruno Manfellotto. Saranno esposte circa 350 immagini – molte originali ed esclusive – scattate da maestri della fotografia e notissimi reporter: da Mauro Vallinotto a Gilles Caron, da Letizia Battaglia a Nick Ut; e poi Uliano Lucas, Massimo Vergari, Angelo Palma, Franco Zecchin, Letizia Battaglia, e le firme di vecchie agenzie scomparse come Sygma, Gamma, Grazia Neri o ancora attivissime come Magnum, Contact Press, Agence VU. Sarà possibile rivedere, riemerse dagli archivi, foto storiche stampate appositamente per il settimanale, come quelle di Dana Stone, grande reporter di guerra, ucciso a 32 anni dai khmer rossi dopo aver documentato gli orrori del Vietnam e della Cambogia; il «dietro le quinte» del cinema italiano degli anni Sessanta; una delle prime foto di Silvio Berlusconi che si fa ritrarre da Alberto Roveri con una pistola posata sul tavolo; quelle più recenti scattate da Massimo Sestini nel mare di Lampedusa; o ancora i grandi servizi dei giovani fotografi che oggi lavorano per «l’Espresso» come Paolo Pellegrin, il premio Pulitzer Manu Brabo, Fabio Bucciarelli, Simone Donati, Gianni Cipriano. La mostra si snoda lungo diverse stanze tematiche utili a raccontare l’evoluzione della società italiana nel contesto internazionale: C’era una volta il boom; Cadono i muri; La rabbia, la rivolta, il piombo; Per più diritti civili; Scandali e misteri d’Italia; Da mani pulite all’antipolitica; Il terrore cambia il mondo; Salvare il pianeta. Ogni stanza è arricchita da brevi filmati, prodotti in collaborazione con Rai Teche, tra i quali spicca un’antologia di interviste a grandi firme che parlano del loro lavoro all’Espresso: Eugenio Scalfari e il colpo di Stato del 1964; Camilla Cederna e il caso Pinelli; Giorgio Bocca e il terrorismo; Goffredo Parise e il Vietnam; Roberto Saviano e Gomorra; Fabrizio Gatti e l’immigrazione; Lirio Abbate e Mafia capitale, e tanti altri. «La nostra storia» resterà aperta fino al 27 novembre. Parallelamente, nei locali del Vittoriano si svolgeranno numerose iniziative: incontri con i giornalisti, corsi di fotogiornalismo, presentazione di libri. «l’Espresso», adesso diretto da Luigi Vicinanza, fu fondato il 2 ottobre 1955 a Roma da Arrigo Benedetti, Eugenio Scalfari e un piccolo gruppo di giornalisti; con il numero in edicola il prossimo venerdì 2 ottobre i lettori riceveranno in omaggio la ristampa anastatica del primo numero.

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