Malumori e voci di dimissioni: tutti i grattacapi di Marino | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Campidoglio, malumori e voci di dimissioni: tutti i grattacapi per il sindaco Marino e la sua giunta

Dall'appalto di Atac, che secondo il senatore Augello sarebbe stata condizionato dall'assessore Esposito, alla privatizzazione di Ama, con lo scontro tra il vicesindaco Causi e il presidente Fortini. Il chirurgo è di nuovo negli Usa e a Roma è battaglia

Malumori striscianti in Campidoglio. Voci sull’assessore ai Trasporti Stefano Esposito sul punto di dire già addio alla giunta di Ignazio Marino. Da Palazzo Senatorio tutti si affrettano a smentire ma sono giorni di tensione in assenza del sindaco, in trasferta di lavoro negli States. E intanto il senatore di Ncd Andrea Augello denuncia: «Esposito ha tentato di condizionare le decisioni di Atac su un appalto per i bus». La mela della discordia sembrerebbero essere ancora una volta le partecipate del Comune. Da una parte Ama, la municipalizzata che si occupa dei rifiuti, sul cui futuro ieri si sono scontrati il presidente dell’azienda Daniele Fortini e il vicesindaco di Roma Marco Causi. Il primo aveva ipotizzato l’ingresso di Ama in Borsa sul modello Acea (acqua ed elettricità), sollevando un polverone. Netta e gelida la risposta di Causi: «Non con me in giunta come vicesindaco». In serata poi un comunicato per smentire le voci che parlano di scontro, con Causi che bolla la polemica come «frutto di fantasie senza fondamento» e conferma il suo inequivocabile sostegno a Fortini e al suo operato. Qualcuno però mormora che il sogno di vedere Ama in Borsa sarebbe stata proprio un’idea del primo cittadino. In quel caso le frizioni sarebbero di un ordine di grandezza diverso e sicuramente più pericolose: ovvero uno scontro tra il sindaco e il suo vice a pochi mesi dall’entrata di quest’ultimo in giunta. Dall’altra parte c’è la vicenda Atac e il dissidio che si starebbe consumando tra l’assessore Esposito e il direttore generale Francesco Micheli pronto a lasciare il suo incarico per incomprensioni con il senatore Pd anti-No Tav. Dal Campidoglio smentiscono tutto. Esposito parla di «libri fantasy». L’ordine lanciato dai piani alti sarebbe quello di assoluto silenzio sulla vicenda. «La notizia, diffusa da alcuni organi di stampa, – scrivono in una nota da Palazzo Senatorio – secondo cui il direttore generale di Atac, Francesco Micheli, avrebbe presentato le proprie dimissioni al Gabinetto del sindaco è priva di fondamento. Il capo di Gabinetto, dunque, non ha ricevuto nè respinto alcuna decisione». Ma ieri Augello raccontava i contorni del nuovo ‘giallò in Campidoglio con dovizia di particolari. Secondo il senatore Ncd il dg dell’Atac sarebbe stufo delle «bravate» di Esposito. E oggi torna all’attacco chiedendo le dimissioni del senatore del Pd e pubblicando sul suo profilo Facebook una lettera in cui «l’assessore – commenta – impartisce ordini che nulla hanno a che vedere con il ruolo di indirizzo politico che gli compete. Ha tentato di indirizzare il Cda di Atac nella predisposizione di un appalto per l’acquisto dei bus». La lettera? «Non mi crea alcun problema» replica Esposito che precisa: «L’azionista dà gli indirizzi, il Cda esegue. Ma ad Augello questa cosa suona strana perchè quando governava lui l’Atac l’hanno saccheggiata. Comunque vada da Pignatone e mi denunci in Procura».

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