Roma, manita al Carpi e ai fantasmi. Garcia: "Gol e infortuni: è vittoria di Pirro" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Roma, manita al Carpi e ai fantasmi. Garcia: “Gol e infortuni: è vittoria di Pirro”

– Bastano appena sette minuti alla Roma per archiviare la più brutta settimana di questo inizio stagione (1 punto in due partite), battere la matricola Carpi, incamerare 3 punti che fanno morale e classifica ma soprattutto allontanare i fantasmi che cominciavano ad aggirarsi fastidiosi dalle parti di Trigoria. Una vittoria larga e meritata (5-1) quella contro l’undici biancorosso di Fabrizio Castori (3-5-1-1) che sa far giocare bene le sue squadre ed è sceso all’Olimpico senza alcuna sudditanza ma che alla fine paga dazio per l’abissale differenza tecnica fra le due squadre. La rotonda vittoria dell’Olimpico non deve però ingannare. La Roma ha dimostrato di essere in salute (come d’altronde aveva confermato il buon secondo tempo a Marassi), le lacune semmai sono di tenuta mentale, se è vero che nonostante l’esagerato possesso palla l’occasione migliore (e che occasione…) sullo 0-0 l’aveva avuta e sprecata l’ex Borriello, in grande spolvero sul prato amico. Senza Florenzi (problema alla coscia) e Falque, Garcia va sul sicuro e ripropone due ‘fedelissimì (Maicon e Gervinho) che hanno tanto da farsi perdonare e alla fine tra i più positivi insieme a Salah e Pjanic (il migliore), senza però azzardare stravolgimenti tattici, con De Rossi di nuovo in difesa e capitan Totti, domani 39 anni, prima mesto in panchina e poi sfortunato in campo: entra al posto di Dzeko (anche per lui piccolo infortunio), gioca 6′, propizia il gol di Salah prima d’infortunarsi e lasciare il posto a Iturbe. Il canovaccio del match è bell’è scritto, col monologo giallorosso (possesso palla nell’ordine del 70%) mentre gli emiliani si affidano solo a qualche ripartenza che però davanti alla difesa ballerina di Rudi Garcia questi tempi basta e avanza. L’occasionissima, come detto, capita a Borriello che si libera benissimo per il tiro a botta quasi sicura ma la mira è sbilenca. Lo spavento mette le ali alla Roma (che nel frattempo ha perso Keita per infortunio) che nel giro di 7′ chiude la pratica, così da poter pensare con più tranquillità al Bate Borisov: prima ci pensa Manolas (24′) che rimedia all’ erroraccio di Genova e sugli sviluppi di un corner si fa trovare solo soletto a centro area per il comodo 1-0; poi arriva il sigillo di Pjanic (28′) con la solita punizione-gioiello (la 9/a in Serie A), quindi il 3-0 del redivivo Gervinho (30′) con un comodo tap-in dopo una staffilata di Maicon ribattuta centralmente da Brkic. Sette minuti furastici per i giallorossi che allentano per forza di cose la tensione, ne approfitta così l’ex Borriello autore di un gol splendido, di testa in tuffo, che beffa prima De Rossi e poi De Sanctis che si farà perdonare nel 2/o tempo con una doppia parata su un rigore assai dubbio assegnato da Irrati. Castori sa di potersela giocare e nel secondo tempo aumenta il peso offensivo inserendo l’esterno Di Gaudio. Una scelta che non paga, con Salah al terzo centro consecutivo dopo una bella iniziativa di Totti che nell’azione del gol va a sbattere contro Brkic e deve lasciare il campo. L’unica nota stonata, insieme all’infortunio di Keita (sostituito dall’esordiente Vainquer) e Dzeko, del perfetto sabato giallorosso (la 5/a rete è di Digne), in vista della cruciale trasferta di Coppa. Una vittoria scaccia-crisi, cinque gol rifilati al Carpi con altrettanti marcatori, ma anche gli infortuni accusati da Keita, Dzeko e Totti. È un successo dal sapore agrodolce quello della Roma sulla squadra di Castori, troppo debole per impensierire i giallorossi. Il 5-1 dell’Olimpico permette a Garcia di rifiatare, ma i tre contrattempi fisici (che vanno ad aggiungersi agli stop precauzionali di Florenzi e Iago Falque, nemmeno presenti in panchina) in prossimità della trasferta di Champions League in casa del Bate Borisov non possono far piacere al tecnico francese. «Come avevo detto dopo la Samp, se giocheremo così vinceremo tante partite. Abbiamo fatto bene, segnato 5 gol, e potevamo farne anche altri ma il Carpi non ha mollato. Questa però è un pò una vittoria di Pirro – sottolinea Garcia – perchè fare tre cambi per infortunio dopo 50′ minuti è incredibile, peseranno per il futuro. Siamo stati sfortunati, c’è amarezza». Nello specifico, Garcia spiega che «Dzeko sentiva dolore al ginocchio destro (domani esami strumentali per valutare l’entità del trauma distrattivo, ndr), mentre gli stop di Keita e Totti sono muscolari (per entrambi risentimento al flessore della coscia destra, ndr). Speriamo non siano troppo gravi». A far sorridere il tecnico ci pensa il suo pupillo, Gervinho, tornato a brillare: «Può fare grandi cose, già durante la preparazione estiva era stato uno dei migliori, ha fatto una bella partita, e ha ritrovato la fiducia, che per un attaccante è sempre importante». Così come i tre punti ritrovati dopo una settimana complicata: «Ma l’umore nello spogliatoio è sempre stato buono, positivo. Ci prendiamo la grande vittoria e i pochi errori sia in attacco e in difesa. L’unico punto nero, come detto, sono tutti questi infortunati, perchè rigiochiamo già martedì». Decisamente insoddisfatto Castori, uscito dall’Olimpico con un pesante passivo. «Purtroppo non siamo stati il vero Carpi, non abbiamo messo in campo la stessa carica, la stessa aggressività vista in altre occasioni. Abbiamo pagato, a livello fisico e nervoso, la terza partita in tre giorni contro tre grandi squadre come Napoli, Fiorentina e Roma – evidenzia il tecnico -. È vero che l’episodio di Borriello sullo 0-0 (tiro parato da De Sanctis, ndr) poteva magari darci maggiore fiducia e convinzione, ma nel complesso la prestazione è stata inferiore alle nostre possibilità. Ho visto una squadra morbida, e anche io mi prendo le mie responsabilità».

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