Sequestrarono un imprenditore, condanna raddoppiata per i Casamonica | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Sequestrarono un imprenditore, condanna raddoppiata per i Casamonica

– Pene più che raddoppiate in appello per Alfredo Di Silvio, Guerino Casamonica e Romolo Di Silvi, sotto processo insieme ad altre persone per il sequestro di due imprenditori, Massimo Ciampa e Victor Manuel Ramirez (il primo romano, il secondo colombiano), per liberare i quali – secondo l’accusa – fu chiesto un riscatto. La II Corte d’assise d’appello ha infatti inflitto 9 anni e 8 mesi di reclusione ciascuno a Casamonica e Di Silvi, mentre ha condannato a 10 anni Di Silvio. In primo grado, i primi due avevano avuto 4 anni; 4 anni e mezzo Di Silvio. Il raddoppio delle pene inflitte è motivato col fatto che è stata ripristinata agli imputati l’originaria contestazione di sequestro di persona a scopo di estorsione; la sentenza di primo grado, invece, li aveva condannati per sequestro di persona ‘semplicè. È stata comunque riconosciuta ai tre anche la diminuente della lieve entità del fatto. Nel processo erano imputate altre sei persone, per reati minori (a seconda delle posizioni, favoreggiamento, calunnia, lesioni e omessa denuncia): per Saverio Maria Ranaldi è stato dichiarato il ‘non doversi procedere per morte dell’imputatò; per Massimo Ciampa (parte offesa e imputato di omessa denuncia) è stata confermata la condanna a un anno e mezzo; di Luciano Pace, Christian Pace, Gianni Massimi e Mario Alberini è stata sentenziata l’assoluzione. Era il 4 marzo 2011 quando i carabinieri arrestarono quattro persone dopo un’irruzione in un’abitazione in zona Anagnina. Lì furono trovati i due imprenditori (che erano stati anche malmenati), sequestrati e massacrati di botte per due giorni. Secondo l’accusa, per la loro liberazione era stato chiesto ai familiari un riscatto di 150mila euro, probabilmente una somma che corrispondeva a un debito per droga. I parenti dei due erano stati fatti contattare dalle stesse vittime affinchè provvedessero a pagare i primi 30mila euro.

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