Spese pazze per le feste con i fondi della Pisana: prosciolto De Romanis | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Spese pazze per le feste con i fondi della Pisana: prosciolto De Romanis

Per i bene informati a quella festa «c’era tutta Roma Nord». Come a significare che la zona più chic della Capitale era presente in massa a quell’evento. Le foto di quella serata finirono su giornali e siti di gossip e per molti quelle istantanee che immortalavano ragazze vestite da antiche ancelle e uomini con copricapo a forma di maiale rappresentarono l’esempio plastico dell’utilizzo illecito dei fondi pubblici. Oggi però il gup di Roma ha stabilito che l’ex consigliere regionale del Pdl Carlo De Romanis, organizzatore di quella famigerata festa, non ha commesso alcun illecito nell’utilizzo dei fondi destinati ai gruppi consiliari della Regione Lazio prosciogliendolo dalle accuse. «Ringrazio la magistratura, seria e attenta – il commento di De Romanis -. Chissà se certi giornalisti avranno il coraggio di pubblicare la notizia del mio proscioglimento sulle prime pagine dei giornali di tutto il mondo così come fecero con le foto della mia festa privata». «Dopo mesi di linciaggio mediatico alimentato da accuse assolutamente inesistenti su feste faraoniche organizzate con soldi pubblici – aggiunge il suo difensore, l’avvocato Nicola Madia -, il giudice per le indagini preliminari ha sancito che nemmeno un euro è stato speso dal mio assistito in modo improprio o per fini illeciti». Prosciolto dalle accuse anche l’imprenditore Emanuele Occhipinti. Lo stesso gup ha, però, mandato a processo altri tre ex consiglieri del Pdl alla Pisana quando governatore era Renata Polverini e altre tre persone. Con l’accusa di truffa, dal 16 gennaio prossimo dovranno affrontare un processo Lidia Nobili, Romolo Del Balzo e Stefano Galetto. Secondo il pm Alberto Pioletti, titolare del fascicolo che era stato aperto dalla procura di Rieti e poi giunto a piazzale Clodio per competenza territoriale, gli ex rappresentanti nel Consiglio regionale avrebbero emesso fatture false e gonfiato alcuni rimborsi utilizzandoli in modo illecito per le cosiddette «spese pazze»: da viaggi ad acquisti di varia natura. Tra i reati contestati c’è anche quello di peculato. Il procedimento fu avviato anche a seguito di alcune dichiarazioni fatte da Franco Fiorito, l’ex capogruppo del Pdl in Consiglio noto con il soprannome di Batman, e già al centro di una clamorosa vicenda giudiziaria sulla gestione impropria dei fondi che gli è costata una condanna in primo grado a tre anni e quattro mesi di reclusione.

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