Consiglio regionale, Daniela Bianchi lascia il Pd ed entra in Sel | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Consiglio regionale, Daniela Bianchi lascia il Pd ed entra in Sel: “Poca visione. delusa da Renzi”

– Vira di qualche grado a sinistra la coalizione che governa la Regione Lazio: la consigliera regionale Daniela Bianchi lascia il gruppo del Pd approdando a quello di Sinistra ecologia e libertà, che sale ora a tre componenti diventando il secondo partito della maggioranza che sostiene Nicola Zingaretti. Nei democrat, ha spiegato oggi nel corso di una conferenza stampa, le mancava «il campo della proposta, la sensazione di avere una prospettiva e una visione». Tutti elementi che ha trovato invece in Sel (dove entra da indipendente) e nelle sue ambizioni di aggregare in un nuovo «cantiere» le sinistre non renziane. Classe 1947, una carriera nelle relazioni istituzionali di una banca e a capo per anni di una fondazione benefica del Frusinate, Bianchi era stata eletta nel ‘listinò di Nicola Zingaretti, che poi si trasformò nel gruppo ‘Per il Laziò. Il gruppo PiL fu sciolto però lo scorso inverno, e nove dei suoi componenti, tra cui Bianchi, confluirono nel Pd. Il decimo consigliere, Marta Bonafoni, entrò invece direttamente in Sel e oggi, insieme ai vendoliani del Lazio ha accolto la nuova ‘compagna di bancò. Che non ha nascosto il suo disappunto per l’esperienza nei democratici: «Non sono entrata subito in Sel – ha spiegato – perchè a livello nazionale c’era nel Pd una promessa di innovazione». Ma a deludere Bianchi che, ricordava oggi, era considerata «renziana nei modi», è stato proprio il segretario-premier: «Il Pd ha perso la scommessa quando Renzi ha detto che il suo compito era innovare il Paese e non il partito». E anche nel gruppo Pd della Pisana, in cui gli ex-listino si sono trovati «diluiti», «io – ha detto – ero una di quelle che scalpitava, non trovavo più la mia cifra identitaria». Che invece continua a riconoscere nell’azione di Nicola Zingaretti: «Ha condiviso la mia scelta. Lui non si accontenta di fare il minimo, e lo fa in una maggioranza ben precisa». Auguri di buon lavoro e di «profondo rispetto per la scelta» sono arrivati dal capogruppo Pd Riccardo Valentini. Soddisfatto dunque il coordinatore regionale di Sel Giancarlo Torricelli, ma anche e soprattutto Massimiliano Smeriglio, vicegovernatore del Lazio e dirigente nazionale del partito, al lavoro a livello nazionale per costruire un soggetto unitario forte a sinistra del Pd: «Oggi – afferma – rafforziamo uno dei poli fondamentali della coalizione, ma più in generale il nuovo cantiere che si apre a sinistra» e che già a ottobre vedrà nascere gruppi unici alle Camere con Fassina, Civati e anche alcuni delusi del M5S. Parole che, secondo il capogruppo FI in Regione Antonello Aurigemma, lascerebbero a suo avviso trasparire «le prime crepe nell’amministrazione Zingaretti, con un partito della sua coalizione che è all’opposizione con Renzi e, di fatto, in Campidoglio». Quello che è certo è che Sel – che stamane comunque non ha mai messo in dubbio la sua alleanza con Zingaretti – alla Pisana vuole certamente farsi sentire: «Faremo pesare questo rafforzamento con la qualità del nostro lavoro» il commento di Marta Bonafoni.

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