Lazio, biancocelesti in cielo: Keita abbatte un bel Frosinone | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Lazio, biancocelesti in cielo: Keita abbatte un bel Frosinone

Dopo le sberle di Napoli, la riscossa della Lazio non si ferma più. Contro il Frosinone all’Olimpico – primo scontro assoluto tra le due squadre in competizioni ufficiali – e stasera per buona parte ciociaro (5.000 tifosi al seguito), i biancocelesti, dopo Genoa, Verona e St.Etienne, inanellano il poker di vittorie consecutive (la 5/a in campionato), salgono al secondo posto virtuale in classifica e, dulcis in fundo, portano a casa anche il primo derby regionale contro la matricola di Roberto Stellone. Finisce 2-0 con i biancazzurri premiati ben oltre i meriti, grazie a uno spunto del solito Keita, sempre decisivo ne destini biancocelesti in questi primi due mesi (il gol di Djordjevic arriva in pieno recupero). Fino al suo ingresso in campo, dopo un’ora di gioco, i padroni di casa avevano mostrato tutti i limiti di inizio stagione, anche se comprensibilmente stanchi per gli impegni di coppa di giovedì. Pioli torna al 4-3-3, anche se non c’è il rientrante Candreva nell’undici di partenza. Il tecnico gli preferisce l’evanescente Kishna a fianco di un fumoso Felipe Anderson e di Djordjevic che si fa vedere solo al 93′ per il comodo tap-in. Davanti a un bel Frosinone, tutto corsa e pressing, che alla fine porta a casa un pò di applausi e zero punti, la Lazio pedala per un’ora senza costrutto: gli inserimenti dei centrocampisti, l’attacco alla profondità del centravanti di turno e i tagli degli esterni, che le avevano regalato punti e speranze nella passata stagione, sono restati lettera morta. Merito anche del 4-4-2 di Stellone, con Soddimo e Chisbah frangiflutti davanti alla difesa, che scombina i piani di Pioli che cerca di opporsi alla velocità e al pressing ciociaro col doppio regista e i soliti inserimenti delle ali. Che però stasera stentano: Djordjevic non tocca palla, Anderson torna il giocatore fumoso di inizio stagione, Kishna gioca troppo largo per poter incidere. Questo fino all’ingresso del ‘solitò Kaita che cambia le carte in tavola: regala brillantezza e profondità, oltre al gol scacciapensieri a 10’ dal termine, con un tiro incrociato che si insacca all’angolino. Prima di allora le occasioni più ghiotte erano capitate sui piedi degli ospiti, tornati in campo nella ripresa pieni di energia: prima è Dionisi a far gridare al gol ma Berisha si oppone, poi ci prova Ciofani murato all’ultimo da Hoedt, infine è la traversa a dire no al Blanchard. Lo spavento mette le ali ai biancazzurri che cambiano marcia e nel giro di 10 minuti collezionano la 4/a vittoria di fila, grazie all’0 ispano-senegalese, provvidenziale goleador stile Champions (un gol simile fece al Bayer Leverkusen a metà agosto) che fa festeggiare l’Olimpico e il popolo biancoceleste, di nuovo sul podio del campionato.

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