Cinema America, gli ex occupanti: "Dal Tar ok ai vincoli, no demolizione" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Cinema America, gli ex occupanti: “Dal Tar ok ai vincoli, no demolizione”

«Il Tar del Lazio ha integralmente rigettato ieri i due ricorsi presentati dalla società Progetto 1 Srl in merito ai vincoli sul Cinema America apposti dal Ministero dei Beni culturali. Entrambi i vincoli sono stati confermati, una sentenza importantissima per il territorio e per la tutela degli spazi culturali, che vede nuovamente respinta la volontà di demolire ed edificare appartamenti e parcheggi da parte del costruttore privato». Lo ha reso noto con un comunicato l’Associazione Piccolo Cinema America, che raccoglie i giovani ex occupanti della sala storica di Trastevere, a Roma. «Ringraziamo per questo percorso e questa vittoria in primis il nostro legale l’Avv. Claudio Giangiacomo, il territorio di Trastevere, il mondo cinematografico e chi non ha mai smesso di credere in questa battaglia – ha dichiarato il presidente dell’associazione, Valerio Carocci -, il Ministro Dario Franceschini, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, il vicepresidente Massimiliano Smeriglio ed in particolar modo la presidente della Commissione Cultura Michela Di Biase, la quale ha difeso la vertenza in ogni suo passaggio». «Il Tar oltre i due vincoli ha rigettato anche la debole polemica della proprietà sul processo che ha portato, prima dell’apposizione dei vincoli, il mondo della cultura, il territorio e le istituzioni a mobilitarsi in difesa della storica sala – ha detto ancora Carocci -, in quanto il tutto – si legge nella sentenza – ‘rientra parimenti nella fisiologia dell’amministrazione di un sistema democratico la presenza di punti di vista individuali e/o collettivi che trovino spazio sia attraverso i canali mediatici, sia anche nelle varie forme di partecipazione procedimentale o processualè: questa è una vittoria per tutta la lotta alla speculazione edilizia ed è un altissimo riconoscimento giuridico e culturale per le lotte sociali». «A questo punto il Comune di Roma deve farsi garante che la struttura venga preservata e salvata dall’abbandono – conclude Carocci. Non ci sono più scusanti, l’ultima motivazione del Sindaco Marino per non occuparsi di questa vicenda è venuta meno. Il degrado in cui verte la sala e l’incuria della proprietà non sono accettabili per un bene dichiarato di ‘Particolare interesse antropologico, culturale ed architettonicò.

email

Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login