Le associazioni dei consumatori "contro l'immobilismo della Regione" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Le associazioni dei consumatori “contro l’immobilismo della Regione”

«Le Associazioni dei consumatori più rappresentative del Lazio – con circa l’85% degli iscritti della Regione – denunciano l’immobilismo dell’Amministrazione Regionale. Sono due anni che la Legge regionale sul consumo e sui consumatori giace impantanata negli uffici della Regione». Così in una nota congiunta Adiconsum Lazio, Adoc Roma e Lazio, Adusbef, Cittadinanzattiva Lazio Onlus, Federconsumatori Lazio, Legaconsumatori Lazio. «L’amministrazione della Regione deve prendere atto che con la legge finanziaria del 2008 articolo 2 comma 461 si sono definiti ruoli, compiti e doveri reciproci delle Amministrazioni pubbliche e delle Associazioni dei consumatori: tale legge ha ridefinito linee e contenuti di un sistema di rapporti che – attraverso il confronto su contratti di servizio, carte dei servizi, monitoraggi dei servizi offerti dalle varie aziende – deve portare a migliorare la qualità dei servizi nella regione stessa – si legge nel comunicato – Chiediamo, quindi, che l’amministrazione regionale sulla scorta di tale legge, come fatto con il Comune di Roma Capitale, rompa gli indugi e definisca un proprio protocollo d’intesa con le Associazioni dei Consumatori, aderenti al CNCU, senza il quale ci troveremo costretti ad agire nelle sedi competenti. Abbiamo chiesto, inoltre, più volte, un incontro con il Presidente Zingaretti senza mai nemmeno aver ricevuto risposta (né tantomeno dall’Assessore allo Sviluppo Economico Fabiani) per avere delucidazioni e chiarimenti in merito alle seguenti situazioni: la legge che norma e definisce l’organo di rappresentanza delle Associazioni dei consumatori nel Lazio (CRUC LAZIO) e ne definisce l’essenza giuridica è vecchia di più di 20 anni e la nuova proposta giace ostaggio ormai da mesi in Giunta (i cui contenuti già appaiono annacquati e ambigui rispetto alle intenzioni iniziali di fare chiarezza circa i criteri di rappresentanza e rappresentabilità delle stesse Associazioni dei consumatori); dopo l’arresto del noto funzionario della stessa Regione Lazio l’area consumatori dell’Assessorato allo Sviluppo economico giace nell’inerzia più totale e persino i bandi finanziati dal Ministero dello Sviluppo Economico (i cosiddetti MAP) attraverso i soldi provenienti dalle multe dell’ANTITRUST (e quindi dalle attività di segnalazione e denuncia anche delle stesse associazioni) sono fermi, mentre in altre regioni si è in una fase incomparabilmente più avanzata, nonostante le promesse fatte più volte; richiesta di chiarimenti in merito a nomine oggetto di intervento da parte della magistratura amministrativa (dirigenti esterni) quali le nomine di commissari esterni (caso IPAB di Gaeta) ed alla inerzia della Regione Lazio stessa nel rimuovere il responsabile della cabina di regia della sanità della Regione Lazio, nonostante il rinvio a giudizio per truffa nei confronti della Regione. Il ruolo dei consumatori e utenti e delle associazioni che li rappresentano è anche quello, infatti, di verificare la correttezza di quanto offerto in termini di servizi e monitorare gli stessi, anche nella fase di impostazione delle gare e dei bandi. Ecco, ci domandiamo se è questo che dobbiamo aspettarci da una amministrazione che ha fatto della trasparenza e della partecipazione la propria bandiera in campagna elettorale. Se la Regione non procederà, nelle prossime settimane, su una strada che dia segnali concreti in risposta alle richieste sopra citate, ci troveremo costretti, in tempi brevissimi, ad agire nelle sedi competenti!».

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