Il vicario del Papa: "Roma deve avere una scossa, serve una nuova classe dirigente" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Il vicario del Papa: “Roma deve avere una scossa, serve una nuova classe dirigente”

– Una ‘Lettera alla citta«, elaborata perchè Roma, nel pieno di una drammatica crisi, sia »stimolata a rinascere, ad avere una scossa«. Reca la firma del cardinale Agostino Vallini, vicario del Papa per la diocesi di Roma, e sarà presentata in vista del Giubileo. »Ripartire dalle molte risorse religiose e civili presenti a Roma«, esorta Vallini che auspica anche la »formazione di una nuova classe dirigente nella politica«. Il documento, che arriva proprio nel momento della crisi capitolina concretizzatasi con le dimissioni del sindaco Ignazio Marino, punta a guardare avanti e a indicare una via d’uscita per la città. È il frutto del lavoro maturato in un anno e mezzo nel Consiglio Pastorale diocesano, l’organismo di consulenza presieduto da Vallini e composto dai vescovi ausiliari, da sacerdoti e religiose e da un gran numero di laici, e sarà presentato alla stampa giovedì 5 novembre mattina. Nella serata, poi, nella basilica di San Giovanni in Laterano, un incontro sulla »Lettera« coinvolgerà i rappresentanti delle istituzioni, del mondo dell’università e della scuola, della società civile oltre che naturalmente a tutto il laicato cattolico romano. »Tutto nasce da una riflessione sulla presenza e sulla responsabilità della Chiesa nella città – spiega Vallini al settimanale diocesano Roma Sette -. Una commissione del Consiglio era stata incaricata di preparare questo documento affinchè la città potesse essere stimolata a rinascere, potesse avere una scossa«. Un impegno che assume una valenza particolare alla vigilia del Giubileo straordinario della Misericordia indetto da papa Francesco e che chiede di »far incarnare il volto della misericordia nella vita della città«. Non si tratta di una denuncia, quanto di »un’analisi della situazione attuale«, aggiunge il cardinale vicario, con l’intento di »condividere gli affanni della città« e con l’invito a »ripartire dalle molte risorse religiose e civili presenti a Roma«. Molti i temi al centro del documento, dalle nuove povertà alle questioni dell’accoglienza e dell’integrazione – basti pensare alle tensioni sociali dei mesi scorsi nelle periferie romane e al dramma dei profughi – fino alla formazione di una nuova classe dirigente nella politica. Sullo sfondo, l’auspicio di una »nuova visione«, come il cardinale vicario sottolineò già nella »Preghiera per Roma« celebrata nel dicembre scorso a Santa Maria Maggiore davanti all’immagine di Maria »Salus populi romani«. »Il tema di una nuova classe dirigente non è più rinviabile«, ha tra l’altro detto lo stesso Vallini parlando ieri ai fedeli della parrocchia romana di San Giovanni Battista De Rossi, in una digressione – riportata oggi da Avvenire – sulle ultime vicende che hanno portato alle dimissioni di Marino. »Roma oggi ha una realtà molto sofferta«, ha evidenziato, non solo per le vicende di »mafia capitale« e per la corruzione. »Ma guai a ridurre il discorso alla permanenza o meno del sindaco Marino«, ha avvertito. Il fatto è, ha ammonito il vicario del Papa, che »in questa città c’è un’anemia spirituale. Viviamo in una realtà che ha bisogno di una scossa«. Quella scossa che, all’indomani della rinuncia del sindaco, ha voluto dare anche il Vaticano, denunciando sull’Osservatore Romano che a meno di due mesi dal Giubileo la capitale »ha la certezza solo delle proprie macerie« e che »davvero non merita tutto questo«. Le dimissioni di Marino e il difficile momento che sta vivendo Roma, »non credo mettano a rischio i lavori per il Giubileo«, ha comunque assicurato ieri all’ANSA il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, a Campobasso per benedire un centro di accoglienza Caritas. »Da informazioni che ho – ha detto -, credo si possa andare avanti con una certa serenità«.

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