Campidoglio, Renzi lancia il dream team per il Giubileo, Marino riunisce la giunta | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Campidoglio, Renzi lancia il dream team per il Giubileo, Marino riunisce la giunta

"A Roma si voterà nel 2016: a maggio, aprile o giugno. Per evitare i contraccolpi delle dimissioni della giunta comunale, stiamo preparando una bella squadra tosta" spiega il premier

Un «dream team», una squadra dei sogni, in parole povere una struttura commissariale che si avvarrà dei ‘migliorì su piazza. È quello che il premier Renzi vuol mettere in campo per rispondere alla crisi politica in Campidoglio e traghettare Roma fino alle elezioni, con la priorità del Giubileo. Al suo insediamento mancano ancora diciannove giorni: quelli necessari per l’arrivo del commissario e la decadenza del sindaco Ignazio Marino. Che in serata, per la prima volta da sindaco dimissionario, presiede la sua giunta per varare gli ultimi provvedimenti. Renzi chiarisce che «a Roma si voterà nel 2016: a maggio, aprile o giugno. Per evitare i contraccolpi delle dimissioni della giunta comunale, stiamo preparando una bella squadra tosta, un dream team per lavorare su quest’anno del Giubileo a Roma. Abbiamo questo bell’anno davanti che è quello del Giubileo». La gestione dell’Anno Santo, nel bene e nel male, potrebbe influenzare anche il voto di primavera e il premier, nell’annunciare il «dream team» sembra esserne perfettamente cosciente. Come pure il ministro dell’Interno Angelino Alfano, che da Londra fa sapere: «La nomina del commissario spetta al Cdm sua mia proposta. Non ho un identikit. Ne parliamo dopo l’approvazione della legge di stabilità». Tra i papabili, oltre al magistrato-assessore Alfonso Sabella, ci sono i prefetti Bruno Frattasi, Angelo Tranfaglia, Riccardo Carpino o Domenico Vulpiani. Ma si parla anche dell’ex comandante generale dei carabinieri Leonardo Gallitelli. E guardando più avanti, il Pd è scosso dall’ipotesi di primarie ‘blindatè, in vista della futura corsa al Campidoglio. «Facciamole pure alla Prodi, ma allora bisogna avere Prodi», chiarisce con una battuta Pier Luigi Bersani. Mentre Roberto Speranza, uno degli esponenti di spicco della minoranza dem, è lapidario: «Per me le primarie sono irrinunciabili per provare a ricostruire il centrosinistra. Sono l’antidoto contro il partito della nazione». E mentre ai piani più alti si pianifica il futuro della Capitale, in Campidoglio la Guardia di Finanza acquisisce i documenti sui rimborsi spese di Ignazio Marino. Quando i militari arrivano, il sindaco dimissionario non è ancora a Palazzo Senatorio: arriverà nel tardo pomeriggio per partecipare alla giunta. Una riunione convocata per chiudere le questioni più urgenti, tra queste un provvedimento per utilizzare al meglio i fondi del Giubileo per le manutenzioni di bus, tram e metro. Ed è in questo contesto che Marino rincontra gli assessori dopo i giorni di fuoco che hanno scritto la parola fine alla sua esperienza di governo, sotto il pressing del Pd. Dall’annuncio delle dimissioni ad oggi il sindaco si è chiuso in un rigido silenzio stampa, parlando solo via comunicati o social network. E così le ipotesi su quali potrebbero essere le sue prossime mosse si moltiplicano e impensieriscono non poco il Pd, già fiaccato da un’ondata di dissensi sotterranei per la gestione dell’affaire Marino. C’è chi dice che il chirurgo dem stia valutando di convocare l’Aula Giulio Cesare per poter finalmente dire la sua sul travolgente caso degli scontrini (nonostante la contrarietà della sua maggioranza); chi scommette su una sua prossima ricandidatura a sindaco a capo di una lista civica; e chi ipotizza un colpo di teatro con una sua partecipazione alle primarie del centro-sinistra. I suoi fedelissimi per ora escludono un suo ritorno attivo nella vita politica romana più propensi ad ipotizzare un periodo di riposo. Unica certezza: Marino sta continuando a lavorare al libro suoi due anni e mezzo di mandato, su quel che ha fatto per la Capitale, quello che ha cercato di fare e sulle difficoltà che ha incontrato sul suo cammino. Il volume, che sarà presentato a fine anno, potrebbe riservare più di qualche sorpresa.

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