Omicidio per bimbo conteso: in appello una condanna e tre assoluzioni | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Omicidio per bimbo conteso: in appello una condanna e tre assoluzioni

Una condanna e tre assoluzioni: con questa decisione si è chiuso il processo d’appello per l’omicidio di Marco Zioni, avvenuto nel febbraio 2012 a Roma, nella zona di Montespaccato, dopo una lite in strada tra due famiglie che si contendevano un bambino. L’ha deciso la III Corte d’assise d’appello di Roma, i cui giudici hanno confermato la condanna di Massimiliano Gambacurta a 16 anni e 7 mesi di reclusione per l’accusa di omicidio. Assolto dall’accusa di detenzione e porto abusivo d’arma Tiziano Gambacurta (per il quale è stata ordinata l’immediata liberazione), sono state poi confermate le assoluzioni già sentenziate in primo grado per Domenico Gambacurta e Marco Lo Pinto. Alla base dell’omicidio, il 21 febbraio 2012, così come contestato, ci sarebbero stati dissidi familiari legati all’affidamento del figlio di dieci mesi che Lo Pinto aveva avuto con la cugina della vittima. Marco Zioni morì in ospedale dopo essere stato raggiunto in strada da un colpo di pistola all’addome. Si era presentato a un appuntamento per chiarire la questione dell’affidamento, quando, secondo l’accusa, trovò a fronteggiarlo alcune persone con le quali ci sarebbe stata la tragica lite. Tra le accuse c’era anche il riferimento al tentato omicidio di uno dei nonni del bambino, nei confronti del quale fu esploso un colpo d’arma da fuoco che andò a vuoto. Per questa stessa vicenda c’è stato anche un altro ‘spaccatò processuale. A finire sul banco degli imputati, infatti, si è nel tempo trovato anche il nonno paterno del bambino, ritenuto dagli inquirenti addirittura mandante dell’omicidio. Condannato a 16 anni di reclusione in primo grado dopo il rito abbreviato, l’uomo, Giuseppe Lo Pinto, in appello è stato però assolto «per non aver commesso il fatto». Nei suoi confronti, la sentenza assolutoria è diventata definitiva e irrevocabile.(

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