Trenta auto incendiate in pochi messi: arrestato piromane dell'Aurelio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Trenta auto incendiate in pochi messi: arrestato il piromane dell’Aurelio

– Fermato dopo aver dato alle fiamme una trentina di auto in pochi mesi. Gli agenti della Polizia di Stato, dopo giorni di appostamenti nella zona, soprattutto nelle ore notturne, sono riusciti ad incastrare il «piromane», un uomo incensurato di 49 anni, romano, che svolge mansioni di dog sitter. Giorni fa, dopo l’ennesimo incendio sviluppatosi su un’ autovettura parcheggiata in via Stampini, alcuni testimoni avevano riferito ai poliziotti intervenuti, di aver notato un uomo a bordo di un utilitaria di colore rosso, che, pochi istanti prima della combustione, aveva parcheggiato la sua auto proprio a fianco al veicolo andato a fuoco. Il sospetto, rintracciato poco dopo non distante dal luogo da dove si erano verificati i fatti, è stato controllato ma l’accertamento non ha dato esiti ed è stato rilasciato. Tuttavia, da quel momento, i sospetti degli agenti si sono concentrati soprattutto su quest’ultimo e nella serata di ieri, dopo essere stato intercettato dal personale del Commissariato di Aurelio, che stava svolgendo un servizio in abiti civili, proprio alla ricerca del piromane, il 49enne è stato pedinato. L’uomo, sempre a bordo dell’utilitaria di colore rosso, giunto in via Giorgeri, è sceso dall’auto e dopo essersi guardato intorno, si è accovacciato per non farsi vedere e si è nascosto dietro un autovettura parcheggiata. A questo punto ha estratto un accendino dalle tasche ed ha dato fuoco al fascione in resina di un auto. Tutto questo sotto gli occhi degli agenti appostati che, notata la scena, sono intervenuti immediatamente, bloccando l’uomo e spengendo le fiamme. Identificato per S.G., il soggetto è stato perquisito e trovato in possesso di due accendini con il regolatore del gas posto al massimo. Accompagnato in ufficio, al termine degli accertamenti è stato arrestato con l’accusa di incendio doloso e l’indomani processato per direttissima. Condannato ad un anno e otto mesi, all’uomo sono stati concessi i benefici degli arresti domiciliari.

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